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Berrettini vs Sinner, è subito derby azzurro a Toronto

di RAPHAEL D’ABDON

Partenza col botto al Master 1000 di Toronto: nastri tagliati lunedì e domani sfida al calor bianco tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Fino a due anni fa sarebbe stato un incontro di cartello in tutti i principali tornei del circuito, mentre oggi è un match di secondo turno senza annunci né fanfare: un mutamento di scenario che la dice lunga sullo stato di forma del tennista romano, sprofondato al n. 38 della classifica e intrappolato in un tunnel del quale non si vede, per ora, la via d’uscita. Ma se Atene piange, Sparta non ride.

Sinner ha sfoderato le sue migliori prestazioni nei primi tornei dell’anno, la sua ultima vittoria su un giocatore di peso risale ai primi di aprile (Hurkacz a Montecarlo) e da più di tre mesi brancola nel buio senza riuscire ad offrire performance convincenti. La semifinale di Wimbledon, conquistata superando (non senza patemi) cinque comprimari, non deve trarre in inganno. Il gioco espresso a Londra ha messo in evidenza le solite lacune e pensare che queste siano scomparse magicamente nelle ultime tre settimane è pia illusione. Quale sia il motivo che ha spinto sia Sinner che Berrettini a snobbare i tornei 250 e soprattutto i 500 (Amburgo e Washington) della seconda metà di luglio rimane un mistero, dal momento che entrambi hanno bisogno di punti e iniezioni di fiducia.

Il romano ha sbandato e deve rientrare in carreggiata, mentre l’altoatesino deve guardarsi le spalle da Rune, Ruud, Fritz e Zverev che lo tallonano nella corsa alle ATP Finals di Torino. Arduo azzardare pronostici su questo scontro fratricida carico di insidie; quello che si sa per certo è che sarà una mazzata pesante per lo sconfitto e che il vincitore potrebbe trovare un altro compatriota, Sonego, a sbarrargli la strada al terzo turno. Una sceneggiatura degna dei migliori spaghetti western per i tre pistoleri azzurri. Chi di loro verrà sdraiato? Chi rimarrà in piedi alla fine della resa dei conti?