In sei mesi il clima costa 200 miliardi
di CLAUDIA MARI
194 miliardi di dollari.
Questa la stima dell’ammontare delle perdite causate dai disastri naturali a livello globale, calcolate nel primo semestre del 2023. Questi sono i dati che emergono dal report Global Catastrophe Recap: Fist Half of 2023 diffuso da Aon. Si tratta di una cifra che supera la media del primo semestre del XXI secolo, che è pari a 128 miliardi di dollari, e si attesta come la maggiore dal 2011 e la quinta più alta mai registrata. In particolar modo, in questa prima parte dell’anno, a far salire la cifra sono stati i terremoti in Turchia e in Siria che hanno registrato perdite economiche pari a circa 91 milioni di dollari.
Un disastro naturale costoso di vite umane ma anche di denaro, tanto da diventare il disastro globale più letale dal 2010 e il più costoso nella storia moderna per i due Paesi. Un evento catastrofico che ha causato perdite nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) senza precedenti, ovvero pari a 111 miliardi di dollari. Un record, considerando che la cifra più alta era stata (per il primo semestre) quella stabilita nel 1990 quando erano stati calcolati danni per 71 miliardi di dollari. Terremoti a parte, anche se davvero costosi, a far alzare la soglia delle perdite a livello globale sono state le tempeste collettive gravi (SCS) che si sono abbattute sugli Stati Uniti. Nella prima metà dell’anno, l’attività di SCS negli Stati Uniti è stata responsabile di almeno 13 eventi individuali da un miliardo di dollari e di 35 miliardi di dollari di perdite assicurate totali preliminari, stabilendo un nuovo record per il primo semestre.
Dall’Asia, alle Americhe, passando per l’Europa, le catastrofi naturali hanno colpito anche il vecchio continente, facendo registrare, anche qui, grosse perdite. In Italia, soprattutto, non possiamo non ricordare l’alluvione che ha colpito a maggio l’Emilia-Romagna “Nei primi mesi dell’anno si sono verificati anche nel nostro Paese eventi climatici estremi dalle conseguenze molto severe”, ha commentato Pietro Toffanello, amministratore delegato di Aon Reinsurance Italia. Tofanello, poi, riporta anche i dati riguardanti la nostra penisola, per nulla rassicuranti: “Da uno studio realizzato dal Disaster Risk Management Knowledge Centre del Joint Research Centre della Commissione europea (Vulnerability to Disasters in Europe. A 30-year analysis of the vulnerability of European countries. Risk Data Hub – October 11, 2022) è emerso come l’Italia sia tra i paesi più vulnerabili alle catastrofi naturali in Europa, con la Calabria tra le regioni più fragili dello Stivale” dice.
“Diventa quindi sempre più urgente avviare una stretta collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti, dalle istituzioni al comparto assicurativo, per la salvaguardia ambientale e sociale del nostro Paese e di quelli più fragili, attraverso iniziative per la tutela dei territori” conclude.
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