Vladimir Luxuria: “Vi svelo tutti i segreti della donna che sono”
Vladimir Luxuria: “Vi svelo tutti i segreti della donna che sono”
Intervista di FRANCESCO URRU
Persona riflessiva profonda e acuta, Vladimir Luxuria si è sempre battuta per i diritti umani per la difesa delle donne e per il rispetto e dignità della comunità LGBTQ+. Carattere forte, con grande rispetto per la vita, L’Identità incontra Vladimir Luxuria.
Parliamo di un argomento importante, ovvero la GPA cioè la gestazione per altri, sei favorevole o contraria?
Intanto faccio una distinzione che non è da poco. GPA è gestazione per altri, che si avvicina al termine altruismo rispetto all’utero in affitto, che prevede una prestazione o un corrispettivo economico; la vedo quindi come uno sfruttamento del corpo della donna anche in condizioni di povertà. La GPA conferisce alla donna la libertà di decidere se portare in grembo un figlio per una donna che magari ha avuto un cancro all’utero, una sorella che non può avere figli o magari una coppia di amici gay; per la serie “l’utero è mio e lo gestisco io”. Io sono favorevole a questa pratica, purché ci siano delle regole come il modello inglese e canadese. Con i dovuti controlli incrociati anche economici come i conti correnti, penso sia attuabile, anche perché, se pensiamo che i single non possono adottare in Italia.
Cosa pensi del cambiamento climatico, cosa ti spaventa di quello che si sente?
C’è chi minimizza. Ho sentito il compagno del Presidente Meloni (Andrea Giambruno, ndr) che conduce una rubrica sulle reti Mediaset che commentava affermando che il caldo torrido non è una notizia; per me tra bombe d’acqua sempre più frequenti fiumi in secca, temporali e grandine, tornado: facendo la somma di tutto quello a cui assistiamo io penso che il riscaldamento globale del pianeta stia correndo sempre più veloce di quello che si è calcolato. Bisogna ideare delle politiche per fare in modo che la ricerca del profitto a breve termine non debba essere a danno del pianeta che dobbiamo consegnare alle future generazioni.
Un tuo parere sui negazionisti del covid, che pensiero hai in merito?
Guarda, evidentemente ci sono persone che non hanno mai conosciuto nessuno che ha avuto una persona portata via con l’ambulanza o che non hanno potuto più vedere se non magari con il telefonino, salutandoli solo così. La gente è morta per davvero. La cosa poi assurda è che i governi di tutto il mondo riescono a trovare un accordo, pure i paesi in contrasto tra di loro, per inventarsi il covid; questi personaggi io non riesco a capirli.
Parliamo di tecnologia e di progresso: intelligenza artificiale, opportunità o pericolo?
Io penso che l’intelligenza artificiale possa essere un’opportunità. Il pericolo è la sostituzione, ricordiamo che l’essere umano deve essere unico e insostituibile. L’intelligenza artificiale deve essere quindi uno strumento per aiutare l’uomo, non sostituirlo.
Visto che abbiamo appena detto che l’uomo è insostituibile, in cucina ti puoi definire una chef stellata?
Come voto mi do la sufficienza per sopravvivere. Conosco troppa gente che cucina meglio di me, lascio a loro il compito di preparare cose elaborate per me. Essendo pugliese io vado di primi quindi pasta, secondi molto semplici. Fortunatamente ho quell’elettrodomestico noto che è fantastico e che adoro.
Parlando di cose che adori, un luogo che ti è rimasto nel cuore?
Ho tanti luoghi nel cuore, però ti dico l’ultimo. Sto tornando da Matera per il Pride, una città meravigliosa soprattutto per come hanno deciso di illuminarla, ci sono ancora queste luci proprio da presepe. Davvero non sai dove guardare visitandola.
Invece un libro che ti è rimasto nel cuore?
Ti dico I Promessi Sposi. Un classico. Forse perché in questo periodo dove si battaglia molto per il matrimonio egualitario, i protagonisti avevano difficoltà, degli ostacoli con le famiglie, noi invece ce l’abbiamo col Governo. Noi siamo pieni di promessi sposi con tutte le coppie lgbt+. Purtroppo, ci sono presuntuosi che si mettono su di un piedistallo, arrogarsi il diritto di decidere quali diritti elargire e quali no, tra cui il matrimonio.
Voglio aprire un cassetto dei ricordi assieme a te, parlando di Costanzo. Che cosa gli chiederesti se potessi?
Io non avrei molto da chiedergli, lui mi ha dato tanto. Mi farebbe felice se venisse a vedere il mio prossimo monologo, anche se ho avuto la fortuna di averlo in prima fila. Quando feci spettacolo “La discarica” al Festival di Todi venne a vederlo, era il 2008, e ricordo la mia emozione e la sua negli occhi commossi. Venne anche al Festivale Città Spettacolo di Benevento dove lui era il direttore artistico, e volle un mio spettacolo che si chiamava “Ora d’aria”. Lui non era uno che si muoveva tanto per le sue giornate intense, per me fu un onore.
C’è un episodio come amicizia e non solo come intesa professionale che ricordi?
Le tante chiacchierate che facevamo nel suo studio al Teatro Pairoli, oppure quando mi fece fare dei duetti con Califano, Orietta Berti, o l’indimenticata Gabriella Ferri. Lui mi ha fatto conoscere al pubblico, mi ha sdoganato.
Tema vacanze: sotto l’ombrellone cosa leggerai?
Ho scelto un bellissimo libro, “Fango” di Niccolò Ammaniti.
E la destinazione delle vacanze si può dire?
Rio de Janerio, Brasile, ad agosto me lo posso permettere. Questa turneè teatrale che inizierò mi ha fatto venire voglia di Brasile.
Quali sono i luoghi che hai scoperto in passato, che hai scoperto nel presente e quelli che vorresti scoprire nel futuro?
Quello che faccio di solito se ho uno spettacolo, è quello di non andare prima all’ultimo minuto per ritagliarmi del tempo per conoscere meglio il posto. Amo l’Italia veramente, mi stupisce sempre, come si sassi di Matera. Ritornare in un luogo è sempre diverso, come i sassi di Matera che avevo già visitato.
Visto che sei stata madrina a tanti Pride in giro per l’Italia, vorrei lasciarti uno spazio per un commento e un appello…
Più che le rivendicazioni politiche, la piattaforma, il manifesto, penso al ragazzo o alla ragazza, bullizzati a scuola, che magari non hanno detto niente ai genitori e si fanno magari mille domande, vedono le loro città di provincia colorarsi e credo sia una grande iniezione di ottimismo.
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