Ambiente

L’albergo diffuso e il concept eco-friendly della Carnia

di Redazione -


Speciale turismo – Come combattere lo spopolamento dei piccoli borghi: L’albergo diffuso e il concept eco -friendly della Carnia

di ANGELA ARENA

Inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, il piccolo e suggestivo borgo lombardo di Golferenzo (PV), gioiello medievale della Valle Versa, divenuto celebre anche per la presenza dei Ferragnez nel 2021, ha ricevuto lo scorso 31 luglio il prestigioso riconoscimento.

La cerimonia di consegna è stata impreziosita dalla presenza dei vertici istituzionali del settore turistico, tra cui l’attuale Ministro Daniela Santanché, che sottolineando l’importanza dei piccoli centri definendoli “un’unicità strategica della nostra industria del turismo” ha ricordato lo stanziamento di un fondo, da parte del dicastero, di ben 34 milioni di euro in favore dei piccoli Comuni a vocazione turistica e per i quali è possibile trasmettere istanza fino al 9 settembre 2023 accedendo all’ apposita piattaforma: “Il Fondo ha lo scopo di favorire la valorizzazione dei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti, incentivando interventi innovativi nell’ambito dell’accessibilità, della mobilità, della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale”. Inoltre, la Santanchè ha tenuto ad evidenziare anche il beneficio economico che “Premi del genere arrecano non solo al singolo territorio, ma all’intera economia nazionale, che si riattiva attraverso le differenti professionalità coinvolte nella filiera”.

Ed invero, il successo che ha permesso il rilancio turistico di questo paesino sull’Oltrepò pavese di appena 175 anime, è legato al concetto, abbracciato negli ultimi anni, di albergo diffuso, innovativo modello di ospitalità nel segno della tranquillità, attraverso cui si è ridata vita ad alcuni edifici storici e dimore dimenticate del borgo, trasformandoli in camere, ristoranti e suite. Un approccio, quello dell’albergo diffuso, che ha senza dubbio contribuito al rilancio economico della zona, coinvolgendo la comunità locale nel processo di ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio storico di Golferenzo attraverso un impatto ambientale bassissimo, poiché non si costruisce nulla di nuovo, ma si restaura ciò che già esiste, senza usare il cemento, indubbiamente poco eco-friendly. Questo rivoluzionario modello di ospitalità è, di recente, divenuto noto, sia in Italia che in Europa, salvando da morte certa decine di piccoli paesini disabitati, tuttavia è nel Belpaese che tale tipologia ricettiva trova il suo contesto naturale. La progressiva diffusione dell’albergo diffuso, infatti, risiede principalmente nel recente trand relativo alla domanda turistica ultimamente rivolta a soggiorni che privilegiano la sostenibilità ed il rispetto dell’ambiente, propri di alcuni piccoli centri storici, nuclei di antica formazione, insediamenti rurali e montani e da cui la nostra Penisola è costellata.

La rivoluzione dell’albergo diffuso in Carnia

In Italia esistono molte strutture ufficialmente riconosciute come modelli di ospitalità diffusa, ma il primo esperimento risale al 1994 a Sarius, gioiello montano incastonato nel punto più alto della Carnia, in Friuli Venezia-Giulia, ovvero a ben 1212 metri di altezza. Qui, grazie ad un intuizione del professor Giancarlo Dall’Ara, esperto e docente di marketing turistico, gli immobili rurali vuoti del borgo furono utilizzati e ristrutturati con i fondi del post terremoto che nel 1976 devastò il Friuli, non solo a scopo ricettivo, ma anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento. Ed è proprio in questa splendida regione del nord Italia, in provincia di Udine, che questa tipologia è maggiormente in voga, come l’Albergo Diffuso Altopiano di Lauco, all’interno del Parco delle Colline Carniche, nei pressi dello spettacolare Parco delle Dolomiti. Tra percorsi a cavallo nella natura incontaminata, scorci panoramici di rara bellezza, gite alla scoperta delle Malghe Carniche e prelibate degustazioni gastronomiche, questa tipologia ricettiva, gestita da una cooperativa composta dai proprietari delle case restaurate, offre ai propri avventori un soggiorno indimenticabile nel segno della sostenibilità, in varie strutture dislocate in località di alto interesse storico e naturalistico.


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