Economia

Pnrr, l’appello delle Regioni: “Senza risorse si fermano i cantieri”

di Edoardo Sirignano -


Senza i fondi del Pnrr c’è il rischio concreto che si blocchino i cantieri, che quelle opere fondamentali per lo sviluppo del Paese non siano mai terminate. Il timore è che l’Italia sia piena di cattedrali nel deserto. A lanciare l’sos, questa volta, sono le Regioni, senza alcuna esclusione di colore. Le rassicurazioni del ministro Fitto non convincono i governatori.

Firmato, infatti, un documento di 27 pagine in cui vengono evidenziate le perplessità di chi mette al primo posto lo sviluppo delle proprie comunità e in cui si chiedono appunto finanziamenti alternativi a quelli europei. Gli enti locali – appare a chiare lettere nel carteggio – devono tornare a essere centrali nelle decisioni che riguardano la ripresa.

Il presidente dell’Anci Antonio De Caro chiede subito delle garanzie rispetto alle cosiddette risorse sostitutive. “Altrimenti rischiamo di bloccare le procedure per opere pubbliche di rigenerazione e riqualificazione, interventi per l’assetto del territorio e in contrasto al cambiamento climatico”. Tantissimi i cantieri, d’altronde, a rischio lucchetto. Potrebbe saltare la demolizione delle ultime due vele di Scampia, così come la riqualificazione del serpentone di Corviale.

Nei prossimi giorni, pertanto, non è da escludere che il governo torni ad incontrare gli enti locali. La chiave di tutto potrebbero essere le rassicurazioni che il ministro Fitto ha avuto dalla Corte dei Conti. L’obiettivo è dunque evitare sprechi di denaro, ma allo stesso tempo fare in modo che non ci siano, come nel passato, tesoretti inutilizzati mentre il Paese è fermo al palo. Nonostante ciò, gli ostacoli restano diversi, come quello dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, che ipotizza “rischi al ribasso sull’economia”.

Le aree deboli del Paese, nel frattempo, esprimono la propria preoccupazione, in particolare quel Mezzogiorno, dove con l’eliminazione del reddito di cittadinanza l’unica speranza resta il lavoro. Non a caso il 40 per cento delle risorse europee dovrà essere destinato al Sud dello stivale. Anche rispetto a tale aspetto, però, c’è più di qualche interrogativo. I governatori, infatti, chiedono clausole e meccanismi atti a garantire un obiettivo, fondamentale per far crescere il Pil nazionale in modo omogeneo.


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