Economia

Stop al Rdc ma cresce il lavoro, l’allarme Confesercenti

di Giovanni Vasso -


Stop al reddito di cittadinanza ma cresce il lavoro. Ogni tanto una buona notizia: brusco calo della disoccupazione, mai così bassa dall’ormai lontano 2009. L’Istat ha diffuso i dati sull’occupazione proprio mentre infuria il dibattito sulla fine del reddito di cittadinanza. E, a proposito di misure di sostegno al reddito, mentre il ministro della Pa Paolo Zangrillo dichiara “fallita” la missione del Rdc, Confesercenti lancia l’allarme: a rischio consumi per un miliardo di euro.
Innanzitutto i dati Istat. A giugno, secondo gli analisti dell’istituto nazionale di statistica, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4%. In pratica, ci sono, in totale poco più di 1,8 milioni di disoccupati. Per ritrovare un dato tanto positivo occorre tornare indietro nel tempo, fino all’aprile del 2009. Ci sono 82mila occupati in più, rispetto al mese di maggio e il numero di chi ha un lavoro sfiora i 23,6 milioni di persone. L’aumento tra gli occupati appare più palese se si prende in considerazione il dato di giugno 2022. Un anno fa, infatti, c’erano 385mila occupati in meno rispetto a oggi. Resta, però, molto alto il tasso di inattività che è stimato al 33,5%. In pratica, poco più di un italiano su tre non studia né lavora.
Intanto, dal governo, arrivano strali sul Rdc. Che, secondo il ministro alla Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, avrebbe fallito la missione di creare lavoro. A Mattino5, il ministro ha tuonato: “Il tema del lavoro che manca va affrontato con serietà, senza raccattare il consenso elettorale perché staremmo facendo male al nostro Paese. È un tema molto serio e va affrontato con la prospettiva i dare delle risposte concrete”. Il ministro Zangrillo ha quindi aggiunto: “Io ho seguito nella passata legislatura in Commissione Lavoro e ho seguito tutto il percorso del Reddito di cittadinanza e ricordo perfettamente che l’allora ministro del Lavoro, Luigi di Maio, saltellava dal balcone di Palazzo Chigi con l’approvazione del Reddito di cittadinanza dicendo ’abbiamo sconfitto la povertà’. Beh i fatti di questi anni hanno dimostrato che la povertà non è stata sconfitta”.
Ma Confesercenti invita alla cautela. E suona un campanello d’allarme. La presidente Patrizia De Luise ha avvertito: “I nostri uffici hanno valutato in un miliardo di euro le spese e i consumi garantiti attraverso il reddito di cittadinanza. Quella garantita dal reddito era una cifra non ingente ma che permetteva alle persone che la percepivano di sopravvivere e di non cadere nell’indigenza”. Quindi, intervistata da Adn Kronos, De Luise ha definito così la scelta di tagliare il Rdc: “ Si tratta di essere intervenuti a gamba tesa, senza avere delle nuove soluzioni. E per nuove soluzioni parliamo di riuscire a creare nuovi posti di lavoro e aiutare chi non è occupabile”. Insomma, i commercianti temono che, con meno soldi in tasca, i cittadini possano decidere di stringere ancora di più la cinghia. Difatti, gli analisti di Confesercenti hanno stimato che la decisione del governo “assieme al rallentamento del commercio mondiale, agli effetti dei continui aumenti dei tassi di interesse con ricadute negative su credito, consumi ed investimenti costituirebbe un mix di fattori che potrebbe dunque avere un impatto negativo sulla ripresa dell’economia: per questo sarà cruciale, nei prossimi mesi, mettere in campo interventi di sostegno alla domanda interna, la cui ripresa è la via maestra per evitare scenari di crescita zero o addirittura recessivi”.


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