Cultura & Spettacolo

PIATTORICCO

di Edoardo Sirignano -


di EDOARDO SIRIGNANO

Quando sei nella capitale e il caldo è insopportabile l’unica alternativa è recarsi lungo le sponde del Tevere. Da fine giugno a settembre, a queste latitudini, si apre un mondo, sia per quanto riguarda gli eventi culturali che enogastronomici. Per chi lavora durante la giornata e non ha molto tempo, ad esempio, una scelta vincente può essere certamente una lunga passeggiata, conclusa da una grattachecca.

Ecco perché, dopo la classica serata infrasettimanale lungo il Tevere, insieme ad Arianna, scelgo di fare tappa alla “Fonte d’Oro”. Qui c’è Alessandro, ultimo erede dello storico chiosco. Stiamo parlando, d’altronde, di un luogo che ha una storia, oltre cento anni per essere precisi. Tra le più amati clienti c’era addirittura la Sora Lella, amica della nonna del titolare. Si vocifera che ad apprezzare questi sciroppi sia stato addirittura Leonardo Di Caprio, non riconosciuto dal personale.

Una cosa è certa, le specialità meritano di essere provate, almeno una volta nella vita. La novità degli ultimi anni è l’ “arcobaleno”, un mix che ricorda tanto le famose caramelle zigulì. La specialità della casa, però, è la “lemoncocco”, la bevanda che mette appunto insieme i limoni, quelli giganti, con il cocco. Per i romani è quanto di più fresco e dissetante ci sia. Più di qualcuno a Trastevere dice che questa prelibatezza sia stata inventata proprio dal nonno di Alessandro. Una cosa è certa, nessuno può definirsi conoscitore di Roma se non si è fermato mai in tale angolo del buon gusto.


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