Economia

X Files, il nuovo capitolo della saga Musk-Zuckerberg

di Giovanni Vasso -


X-Files, il nuovo capitolo della serie Musk-Zuckerberg. Colpi di scena a ripetizione nella saga dell’anno. Altro che Netflix e Prime, la “vera” serie (quando la faranno per la tv?) sarebbe quella sulla sfida delle sfide, la battaglia dei social tra i due pesi massimi del web. In attesa dello scontro a botte, per il quale i due tycoon si stanno duramente allenando e per i quali stanno ingaggiando maestri d’eccezione tra i grandi campioni delle arti marziali e delle Mma, il duello si fa sul brand. Elon Musk ha annunciato di voler cambiare nome a Twitter per dare (anche) il senso del profondo mutamento che intende imprimere al social. Il nuovo logo sarebbe quello della X, la lettera di Elon un po’ come per Zorro lo era la Zeta. Ma c’è un problema. Mark Zuckerberg, però, avrebbe già, a suo tempo, registrato il marchio X per i social. E potrebbe decidere di trascinare il patron di Tesla in tribunale, se solo lo volesse e se soltanto questi si azzardasse a rendere davvero operativo il rebranding annunciato per il social che fu dell’Uccellino blu. La “ics” di Zuck è blu e bianca e fa riferimento a un marchio tutelato a livello federale negli States per società legate a piattaforme social, intrattenimento, giochi e sviluppo delle app.

In pratica, proprio quello che vuole fare Elon Musk. Il microblogging non sarà più il core business di Twitter. Ma X diventerà l’app “di tutto”. Il modello è quello di WeChat che, in Cina, è utilizzato non solo per collegarsi, chiacchierare e fare call ma anche per pagare e per le piccole e grandi transizioni economiche. Musk, così, darebbe un ulteriore dispiacere a Zuckerberg. Che, per un certo periodo, ci aveva provato a fare di Facebook una piattaforma in cui sarebbe stato possibile utilizzare valuta. E, per farlo (approfittando del boom delle crypto) aveva lanciato il progetto Libra Coin che è stato definitivamente archiviato all’inizio del 2022. Elon, però, dalla sua ha il fatto di aver registrato per primo, ormai nel lontano 1999, il dominio X.com. Da quel sito nacque Paypal, il suo primo (e autentico) successone che ne ha fatto un tycoon digitale. Nel 2017, Musk ha riacquisito il profilo da una delle vecchie società. E adesso vorrebbe rimetterlo in gioco per la trasformazione finale di Twitter. Secondo alcuni esperti di diritto dei marchi registrati interpellati dall’agenzia Reuters, il rischio di subire una causa, per Elon, è totale. Poco male, dal momento che lui ne ha già annunciata un’altra, a Zuckerberg, contro Threads, bollato come “clone” di Twitter.

Mentre i due litiganti se le danno di santa ragione e preparano il nuovo round, il terzo rischia di godersela alle loro spalle. Già, perché c’è (almeno) un’altra X che domina il mondo digitale. Si tratta di quella registrata da Microsoft, la creatura di Bill Gates, che proprio sotto il segno della terz’ultima lettera dell’alfabeto ha lanciato, qualche decade fa, la sfida americana al predominio giapponese nelle consolle per videogiochi e al mondo del gaming. Ve la ricordate, la X-Box che, ormai tanti anni fa, lanciò la sfida alla Playstation di Sony? Ecco, quella. Potrebbe tornare in gioco in un’eventuale querelle legale tra i colossi del web. Il duello, quindi, potrebbe diventare un triello. Con Musk e Zuckerberg intenti a guardarsi in cagnesco, in attesa di sparare, l’uno contro l’altro, le carte bollate, mentre Bill potrebbe scaricare le sue cartucce e impallinarli entrambi.


Torna alle notizie in home