I sapori della terra e il mare blu: Marche, una meta per tutti i gusti
I sapori della terra e il mare blu: Marche, una meta per tutti i gusti. Dal “borgo dei borghi” alle “spiagge più belle d’Europa”: viaggio tra le tappe imperdibili della costa marchigiana
di ANGELA ARENA
Crocevia di differenti culture ed antichissime civiltà, i 183 chilometri lungo cui si dispiega lo spettacolare litorale marchigiano, quest’anno premiato con ben 18 Bandiere Blu, rappresentano una meta ideale per ogni tipologia di vacanza.
Circondato dalle acque cristalline del Mar Adriatico ad est e dalle soavi atmosfere meditative che aleggiano tra gli eremi sparsi sui promontori incontaminati dell’immediato entroterra ad ovest, questo singolare tratto costiero si distingue, oltre che per il suo variegato patrimonio naturalistico, ricco di parchi e riserve protette, anche per la diffusa presenza di borghi rinomati ed evocativi di grandi opere letterarie.
A pochi chilometri dal litorale, infatti, immersa tra le colline che separano le Marche dalla Romagna, si staglia, in tutta la sua magnificenza, la Rocca di Gradara, teatro della tragica vicenda amorosa di Paolo e Francesca, resa immortale nei celebri versi danteschi della Divina Commedia rinvenibili nel V Canto dell’Inferno “Amor, ch’ha nullo amato amar perdona….”
Marche: la meta a metà tra mare e montagna
Con i suoi 142 metri sul livello del mare, l’imponente maniero domina Gradara, uno dei borghi più belli d’Italia, non a caso, insignito nel 2018 del prestigioso riconoscimento di “Borgo dei Borghi” dalla trasmissione di Rai Tre Kilimangiaro.
Proseguendo verso il mare, nei pressi di Pesaro è poi possibile visitare l’antico borgo di Focara sormontato da un campanile, ancora funzionante, del 1200 e caratterizzato da un belvedere unico: oltre al Parco di San Bartolo vi è la famosa spiaggia di Fiorenzuola, inserita, dal noto quotidiano britannico The Guardian, nell’elenco delle “spiagge più belle d’Europa” grazie alla sua infinita distesa di sabbia dorata ed ai suoi limpidi fondali.
Spostandoci poco a sud della città di Ancona, capoluogo di Regione dotato di un rinomato porto turistico e commerciale, tra cime, gole selvagge, grotte spettacolari e declivi boscosi, si erge imponente, a picco sul mare, uno spettacolare promontorio roccioso di oltre 570 metri di altitudine, meta irrinunciabile per escursionisti ed amanti della natura: la Riviera del Conero.
La toponomastica, tuttavia, non si delimita al litorale, ma coinvolge anche le aree interne del monte, comprendendo i 5800 ettari del Parco regionale del Conero, area protetta dal 1987: un’oasi di pace e natura caratterizzata da una lussureggiante vegetazione ricca di corbezzoli chiamati in greco kòmaros e da cui, probabilmente, scaturisce la denominazione del luogo.
Da sottolineare le antichissime origini relative alla miscellanea di comuni situati immediatamente a ridosso della fascia costiera del Conero, testimoniate dalle rinvenute incisioni rupestri che risalirebbero al Paleolitico inferiore.
Inoltre, documentate dai numerosi reperti attualmente conservati presso l’Antiquarium di Numana, nei pressi di Sirolo, le tracce della cosiddetta Civiltà Picena, insediatasi, tra il IX e il II secolo a.C., lungo le sponde dei fiumi Foglia e Pescara, ed ancora, tangibile in questi luoghi, è l’impronta, lasciata in epoca medievale, dalle comunità religiose, riscontrabile nella Chiesa di Santa Maria a Portonovo, nel monastero dei Camaldolesi sulla vetta del Monte, nella grotta del Mortarolo e nell’Eremo di San Benedetto lungo le falesie.
Il nostro viaggio si conclude a sud delle coste marchigiane, a ridosso del confine tra Marche e Abruzzo, laddove incontriamo l’elegante “Riviera delle Palme”, così chiamata per il tripudio di piante esotiche che fanno da cornice, insieme a i caratteristici villini in stile liberty, agli ampi viali che, dal lungo mare di Grottammare portano a quello di San Benedetto del Tronto.
Tuttavia la peculiarità della Riviera delle Palme non si esaurisce nel caratteristico verde da cui è circrcondata, ma ricomprende un a seri e di borghi ricchi di storia e tradizioni come Cupra Marittima, la cui notorietà si deve al museo malacologico, che ospita una collezione di circa un milione di esemplari di molluschi provenienti da tutto il pianeta o come il paesino di Grottammare, noto, invece, per la qualità del suo mare, dal 1999 “Bandiera Blu Europea”.
Salendo in collina, bordato da una quattrocentesca cinta muraria, incontriamo Offida uno dei “borghi più belli d’Italia” affacciato sui monti Sibillini e conosciuto per l’arte antica del merletto intrecciato, cui è anche dedicato un museo.
Infine, la “città delle cento torri”, Ascoli Piceno, un gioiello della Regione Marche situata nell’entroterra marchigiano, che si distingue anche per le sue eccellenze enogastronomiche come le olive all’ascolana e il vino Falerio DOC da abbinare a molluschi e crostacei per concludere il tour con un ottimo aperitivo a base di pesce.
Torna alle notizie in home