La Corea del Nord ha lanciato “diversi missili da crociera” nel mar Giallo tra la Cina e la penisola coreana. A riferirlo è lo Stato Maggiore della Corea del Sud (JCS), secondo il quale i lanci sono avvenuti intorno alle 4 del mattino di oggi.
“Le autorità di intelligence sudcoreane e statunitensi stavano analizzando i lanci e monitorando i segnali di ulteriori attività”, ha fatto sapere il JCS.
Le relazioni tra le due Coree sono ai minimi termini, dopo i due missili balistici “provati” tre giorni fa da Pyongyang e il pesantissimo avvertimento di Seul. Se la Corea del Nord dovesse usare armi nucleari contro l’alleanza tra Corea del Sud e Stati Uniti, sarebbe la fine di quel paese. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa sudcoreano.
“In caso di qualsiasi attacco nucleare nordcoreano contro l’alleanza Corea del Sud-Usa, dovrà affrontare una risposta immediata, travolgente e decisiva da parte dell’alleanza, e attraverso questo, avvertiamo ancora una volta con forza che l’attacco comporterà la fine del regime nordcoreano”, ha precisato il ministero in una nota.
La minaccia è arrivata dopo che il ministro della Difesa nordcoreano Kang Sun-nam ha spiegato che l’arrivo del sottomarino nucleare statunitense USS Kentucky nel porto sudcoreano di Busan potrebbe costituire una “condizione” per l’uso di armi nucleari.
Il sofisticatissimo USS Kentucky, a bordo del quale è salito anche il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, ha fatto scalo questa settimana nel porto sudcoreano mentre il gruppo consultivo nucleare Corea del Sud-Usa teneva la sua riunione inaugurale.
Un ulteriore elemento di attrito è la presunta presa in custodia di un soldato statunitense da parte dei nordcoreani. L’uomo sarebbe stato intercettato dalle autorità dopo essersi staccato da un gruppo di turisti nella zona demilitarizzata. Secondo Washington, non sarebbero ancora state fornite le informazioni richieste sullo stato di salute del soldato di seconda classe, il cui nome è Travis King.