Torna il triangolo industriale del Nord Est. La conferma? Il valore delle case
Il Paese è cambiato, è mutato anche il triangolo industriale. Come andiamo dicendo da tempo. L’ennesima spia della trasformazione della mappa economica e produttiva italiana è nei dati scaturiti dall’analisi sul mercato immobiliare nelle maggiori città italiane di Tecnocasa. Sono soltanto tre le città italiane che registrano un aumento del valore del loro patrimonio immobiliare negli ultimi dieci anni.
In testa c’è Milano. Come era logico attendersi. Al secondo posto, però, c’è Bologna. Lo sprint felsineo è relativamente recente. Il boom s’è registrato nel 2018 con un salto del 10% del valore delle abitazioni. In dieci anni, il patrimonio immobiliare della Città Dotta ha guadagnato il 15,5%. Questo è accaduto perché, intanto, l’asse economico e produttivo del Paese s’è spostato dal Nord-Ovest al Nord-Est. Milano è sempre al centro. Ma il dialogo è con Bologna e con il Veneto, diluito nella sua immensa provincia laboriosissima. Torino e Genova scivolano via, ogni giorno di più. E le rilevazioni immobiliari lo certificano. Un’abitazione media, nell’ex capitale sabauda, s’è svalutata di circa il 26,6%. L’anno nero è stato il 2020 quando la perdita ha sfiorato un terzo del valore complessivo. Peggio ancora nel capoluogo ligure. Il crollo, qui, assume i contorni di una Caporetto immobiliare: le case hanno perduto, in dieci anni, quasi la metà del loro valore (-49,1%). A Genova, oltre alla perdita di centralità, pesa anche, secondo gli analisti di Tecnocasa, il fatto che il patrimonio immobiliare sia vetusto.
Insomma, i numeri confermano quello che già da qualche anno si è imposto come il nuovo paradigma economico italiano. Torino e Genova segnano il passo. Le auto (e soprattutto tanta, ma tantissima componentistica) ora si fanno in Emilia (e in Lombardia, ça va sans dire) e le rotte commerciali puntano dritte verso la Mitteleuropa. Il nuovo triangolo industriale unisce Milano a Bologna e ai porti adriatici.
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