Ambiente

L’haute couture sceglie la Puglia e il fascino dei Trulli

di Redazione -


L’haute couture sceglie la Puglia e il fascino dei Trulli.
di ANGELA ARENA

Immerso nel cuore della Puglia, tra distese infinite di ulivi secolari, masserie fortificate ed il fulgido candore di borghi senza tempo, esiste un paesaggio incantato che sembra uscito da un quadro impressionista: la Valle d’Itria. Esteso tra le provincie di Bari, Brindisi e Taranto, questo splendido pianoro che degrada dolcemente verso il mar Adriatico, coincide con la parte meridionale dell’altopiano delle Murge e deve, probabilmente, il proprio toponimo alla cappella della Madonna dell’Odegitria “la Madonna che guida nel cammino”, la cui effige, testimone del culto di origine bizantina introdotto all’inizio dell’anno 1000 dai monaci basiliani, si trova nellaChiesa dei Cappuccini a Martina Franca. Balconi fioriti e dedali di vicoli, dove si incrociano diversi stili architettonici che vanno dal gotico al barocco, incorniciano i centri storici dei Comuni compresi in questo bucolico tratto collinare fra cui Alberobello, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca ed Ostuni.

La magia della Valle dei Trulli

Conosciuto anche come ”Murgia dei Trulli”, questa valle deve la sua fama al sapiente utilizzo della pietra calcarea che caratterizza le peculiari ed esclusive abitazioni a forma di cono ed i suggestivi muretti a secco che emergono dal terreno rossastro, tipico del paesaggi rurali del tacco d’Italia: i trulli. Straordinario esempio di edilizia risalente all’epoca preistorica, la diffusione delle cosiddette “casedde” si deve a Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, conte di Conversano, conosciuto come Guercio di Puglia, che nel 1635, per sfuggire al pagamento dei tributi, impose ai contadini di erigere solo costruzioni precarie che, in caso di ispezione regia, potessero essere facilmente abattute. Utilizzate, nel tempo, come riparo temporaneo o abitazione permanente di piccoli proprietari terrieri e agricoltori, queste iconiche capanne rurali, con il tetto composto da lastre incastonate a secco, note come chianche o chiancarelle, su cui spiccano misteriosi simboli esoterici, sono, ad oggi, presenti e ben conservate in tutta la Valle d’Itria. La massima concentrazione di esemplari, più di 1500 strutture, si trova nella splendida cittadina di Alberobello; un patrimonio davvero unico al mondo che nel 1996 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Unesco. Impossibile resistere alla fascinazione che avvolge le vie di questo poggio fatato: dal Rione Aia Piccola, quartiere residenziale dove quasi tutti i trulli sono abitati al Rione Monti, attualmente costellato da negozi di souvenir e botteghe artigianali, trasformati, lo scorso 9 luglio, in una delle più importanti passerelle internazionali.

Dolce e Gabbana tra i Trulli: lo spettacolo dell’Haute Couture

Ed invero, gli abiti realizzati dagli atelier della nota maison italiana Dolce & Gabbana, hanno sfilato per i vicoli di Alberobello, la cui magia ha stragato i noti stilisti e il blindato parterre presente all’evento. I due coutourier hanno dato vita ad un fashion show indimenticabile presentando una collezione chiaramente ispirata al mondo ruarale ed ai trulli, richiamati dai grandi cappelli indossati dalle mannequin. Per l’Alta Sartoria – collezione uomo, la scelta è ricaduta sull’elegante “Città Bianca” Ostuni, chiamata così per via del colore immacolato delle sue case, e che, con la sua meravigliosa Cattedrale espressione del gotico fiorito appare come un miraggio dall’altopiano. Alle spalle, a circa 400 metri sul livello del mare è, invece, possibile visitare uno dei “Borghi più belli d’Italia”, Locorotondo, anch’esso immerso nel bianco abbagliante delle sue case, abitazioni storiche differenti dai trulli e denominate “cummerse”, tra le cui mura è possibile sorseggiare un pregiato nettare bianco come il Locorotondo DOC. La Valle d’Itria è, infatti, nota anche per la sue tradizioni enogastronomiche, tra cui le ricette realizzate con la pasta fatta a mano dalle antiche massaie, come le famose orecchiette con le cime di rapa, o il suo prezioso olio extravergine di oliva ed i suoi rinomati vini tra cui il primitivo e magari assaporarlo in location d’eccezione come le esclusive masserie: a Martina Franca, ce ne sono ben 154 di interesse storico-architettonico. Questo magico tour nel polmone della Puglia, pertanto, non può che concludersi con una significativa citazione del Caramagna: “Adoro il bianco della Puglia. Ti sa parlare con incanto dei propri segreti”.


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