De Laurentiis azzanna i procuratori: “Calciatori preda di agenti famelici”
AURELIO DE LAURENTIIS IMPRENDITORE
Prosegue la guerra estiva dei presidenti di club agli agenti dei calciatori. Dopo l’affondo di Danilo Iervolino è arrivato il turno di Aurelio de Laurentiis. Il presidente del Napoli, società che va assumendo sempre più i contorni di one-man-show, ha sganciato siluri contro i procuratori. In questo caso, senza nominarli, ha tirato in ballo i rappresentanti di alcuni dei giovani azzurri in scadenza di contratto. Tutto è cominciato quando Adl, parlando a Espn del destino di Chucky Lozano, il talento messicano ancora non del tutto sbocciato in riva al golfo, ha tuonato: “Non credo sia uno stupido e quando arriverà il momento di incontrare il suo allenatore e di essere concentrato capirà che probabilmente è meglio prolungare il contratto o provare altrove”.
Dopo questa considerazione ne ha aggiunta un’altra che, sicuramente, farà insorgere nuove polemiche nel dorato mondo del calcio italiano. “Non voglio essere cattivo ma questi giovanotti sono preda di agenti voraci la cui attività è stupida, inefficace e inefficiente”. Uno schiaffo in pubblica piazza, probabilmente, avrebbe fatto meno male. A cui ha fatto seguire un avviso ai loro assistiti: “Quando per un anno non avrete giocato, le vostre azioni varranno di meno e guardandovi allo specchio poi direte: sono stato un povero stupido”.
Iervolino ai presidenti di A: “Uniti contro gli agenti speculatori”
Con chi ce l’ha Adl? Ci vogliono tre indizi per fare una prova. Ci sono (solo) tre indiziati: lo stesso Lozano, Zielinsky e Demme. Ma il presidente non ha fatto nomi, né si è spinto oltre.
La notizia vera, però, è un’altra. Sarà un’altra estate di contrapposizione, durissima, tra le società di Serie A e gli agenti di calcio. Una battaglia che è iniziata, ufficialmente, con le parole del presidente della Salernitana Iervolino, “incassate” con favore della Lega di A, a cui seguono i giudizi, forti, del proprietario del Napoli.
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