Jankto, primo gay in A. Abodi: “Non amo ostentazioni”. Scoppia la polemica
ANDREA ABODI, MINISTRO
Jakub Jankto è un nuovo calciatore del Cagliari e il ministro Andrea Abodi finisce sulla graticola delle polemiche. Non è la prima volta che il 27enne centrocampista ceco veste la maglia di una squadra italiana, anzi. È stato all’Udinese, poi alla Sampdoria, prima ancora all’Ascoli. Adesso, dopo un’esperienza in Spagna con il Getafe e il ritorno a casa, con la maglia dello Sparta Praga, Jankto è pronto a tornare in Serie A. Ma nemmeno il tempo di disfare le valigie. Ed è subito polemica. Jankto, infatti, sarà il primo calciatore gay del campionato italiano. Questo perché, il 13 febbraio scorso, ha avuto il coraggio di fare pubblicamente coming out. E lo ha fatto con un video pubblicato su Instagram in cui affermava: “Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza, i miei punti deboli, una famiglia, i miei amici, un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi”.
Parole eccessive, probabilmente, per il ministro allo Sport Abodi che, a Radio 24, ha commentato il suo ritorno in Italia: “La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui”. Si è scatenata la bagarre. Le frasi del ministro hanno sollevato un vespaio di polemiche. Al punto che ha ritenuto opportuno rispondere su twitter alle critiche: “Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”.
La puntualizzazione di Abodi non convince, per niente, Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay. Che in una nota tuona: “Jakub Jankto giocherà in seria A nel Cagliari, e sarà così il primo giocatore gay dichiarato nel nostro campionato di serie A. Pertanto, dato che il mondo del calcio come ricorda Jankto è uno dei luoghi più difficili per essere Lgbt, e dove moltissimi giovani subiscono forti discriminazioni solo per esserlo, ci saremmo aspettati dal Ministro Abodi un forte benvenuto al calciatore, che ha scelto di dichiararsi proprio per combattere l’omofobia nel calcio”. Quindi il tackle: “Invece, purtroppo il Ministro Abodi ha perso un’occasione, definendo ostentazione la scelta di Jankto, come se dicessimo che un giocatore nero ostenta perché non si dipinge di bianco o un giocatore ebreo ostenta se va in sinagoga con la sua famiglia”. Per Marrazzo è irricevibile il giudizio sul Pride: “Inoltre, poi le parole del ministro sul Pride, che è la nostra manifestazione per i diritti, sono inaccettabili e piene di pregiudizi. Il Ministro chieda scusa a Jankto ed alle persone Lgbt e riceva il calciatore al Ministero, per ringraziarlo di portare la lotta contro l’omofobia nella seria A in Italia”.
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