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La rinascita di Berrettini: contro Alcaraz farà il miracolo?

di Angelo Vitale -


La finale di Wimbledon 2021 e le ottime prestazioni dei mesi successivi, oltre all’indubbia bella presenza, avevano catapultato Matteo Berrettini nell’elite del tennis: conquista della sesta posizione in classifica nel gennaio 2022, tifosi italiani e non solo in visibilio, prime pagine dei giornali, lustrini a go-go e consacrazione finale con Netflix, che lo scelse come uno dei protagonisti della mini-serie “Break Point”.

Una favola interrotta bruscamente quest’anno con sconfitte a raffica, un disperato e sfortunato tentativo di far punti in un torneo challenger, la caduta al numero 38 del ranking e, in cauda venenum, l’uscita dal campo di Stoccarda in lacrime, distrutto 62 61 da Sonego.

Una discesa agli inferi che sembrava inarrestabile fino all’inizio dell’amato Wimbledon, dove la fenice è risorta magicamente dalle ceneri: rivincita con Sonego al primo turno e affermazioni convincenti contro due avversari solidi come de Minaur e Zverev.

Siamo al punto di svolta? Il Bel Matteo ha iniziato a risalire la china? È uscito dal tunnel più maturo di prima? Domani si troverà di fronte il re del tennis Carlito Alcaraz, che quest’anno ha conquistato due Masters 1000 e il torneo sull’erba del Queen’s.

Dati i valori attuali, un match sulla carta senza storia; ma l’erba è la superficie preferita dell’italiano e noi tifosi non dimentichiamo la sua vittoria epica sullo spagnolo nella maratona degli Australian Open 2022. Come insegna il grande Elias Canetti, solo l’incredulo ha diritto al miracolo. E noi increduli siamo.

(Raphael d’Abdon)


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