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COLLO SHOCK: Naomi, la Venere nera e le mamme attempate. Quell’egoismo infantile del figlio a tutti i costi

di Redazione -


di CATERINA COLLOVATI

La Venere nera Naomi Campbell, eternamente bella dalla pelle scura e lucida, sinuosa sulle passerelle di tutto il mondo, non smette di stupirci, non per gli stravaganti abiti che indossava da top model o per i continui capricci da diva fuori controllo che la portarono anche all’arresto per aver aggredito e ferito una collaboratrice domestica. Questa volta ci colpisce con una notizia che di solito genera entusiasmo: fiocco rosa! Complimenti. In questo caso però qualche perplessità è lecita…

Prima curiosità, cara Naomi, da dove spunta questo bebè? Nessuno di coloro che l’ha vista negli ultimi tempi ha notizia di una minima prominenza del ventre della super modella. E già qui ci auguriamo che non si sia fatto ricorso a quell’odiosa pratica di cui oggi tanto si discute e che non vorremmo potesse essere ancora un mezzo per avere un figlio a tutti i costi. Stiamo parlando di quell’utero in affitto che dovrebbe essere considerato un reato universale. Non avendo elementi certi, circa il metodo utilizzato per procreare dalla modella, soprassediamo… Tanto si sa, volendo, i figli li portano anche le cicogne con il delivery.

Tornando al tema assai discusso delle mamme over, dicevamo una nuova vita è sempre un evento felice. Il desiderio di maternità è legittimo per una donna ma occorre fare delle considerazioni, perché appagare quel legittimo desiderio comporta delle conseguenze inevitabili per la creatura che arriva. Dare la vita è un atto d’amore, ma farlo a 53/54 anni espone il nascituro a situazioni particolari molto prima di quanto possa accadere a chi nasce da madre giovane. Ci riferiamo innanzitutto al rischio di rimanere orfani in età prematura, sicuramente non poter godere dell’amore dei nonni, senza dimenticare tutte le problematiche dei genitori anziani per un giovane adolescente che nell’età di maggior attenzione per se stesso si troverebbe a dover rivolgere attenzioni a una mamma magari acciaccata.

Chi può dirlo? Il rischio esiste. Quindi sarebbe più opportuno che le madri cosiddette attempate pensassero anche a tutte le conseguenze che derivano da una scelta così particolare. Giusto privare un figlio di un genitore pur di appagare un proprio desiderio di maternità? Egoismo o atto d’amore? Chi siamo noi per giudicare? Questo il ritornello stucchevole che ci viene rivolto ogniqualvolta ci si azzardi ad elencare le difficoltà oggettive di tale scelta.
Potremmo obiettare dicendo che parliamo, perché avendo avuto figli in età consona, ci permettiamo di annotare le difficoltà. Dare il biberon di notte, rincorrerlo sul triciclo ai giardinetti, controllare qualsiasi cosa metta in bocca tutto il giorno, richiede un’energia e una pazienza che non appartengono più alle donne di 55/60 anni. E fin qui ci siamo limitati ad un elenco di cose più stupide che la crescita di un figlio richiede. Per non spaventare oltre chi si appresta ad entrare nella critica fase dell’adolescenza con i figli, eludiamo i particolari di continue discussioni, trattative sugli orari di rientro, tentativi di convincere allo studio per un futuro migliore…

Senza dimenticare quelle lunghe nottate fuori dalla discoteca estiva, dove tu genitore devi stare attento a nasconderti ben bene, perché non sia mai ti vedano gli amici più liberi di girovagare da soli a qualunque orario senza controllo, che figura, che direbbero? Insomma un continuo impegno di forze fisiche e mentali, se è vero che oggi a 55 anni, a furia di diete, palestre e ritocchi non invecchia più nessuno, mentalmente i segni dell’età affiorano eccome.
Quindi cara Naomi, sappiamo che tu godrai dell’aiuto di tutte le baby sitter del mondo, sempre se non le picchi, ma se volevi stupire in positivo dovevi adottare, quella si che sarebbe stata una scelta d’amore. Scegliere di dare affetto a un bimbo sfortunato è il vero atto di coraggio. Lottiamo affinché diventi più facile togliere dalla solitudine chi nella vita non ha avuto fortuna. Usciamo dall’egoismo un po’ infantile del figlio a tutti i costi. È insano.


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