Politica

La Russa jr accusato di molestie Il padre: “Ci ho parlato, non è così”

di Rita Cavallaro -


“Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante. Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinché faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio. Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne dà notizia – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti”. Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua. Inoltre, incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla.

Altrettanto sicura è la forte reprimenda rivolta da me a mio figlio per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. Non mi sento di muovergli alcun altro rimprovero”. È la lunga nota del presidente del Senato, Ignazio La Russa, a difesa del suo terzogenito, Leonardo Apache, indagato dai magistrati meneghini per violenza sessuale a seguito della querela sporta da un’ex compagna di liceo, un 22enne della Milano bene, che sostiene di essere stata stuprata dal figlio del numero uno di Palazzo Madama. Il presunto stupro, ricostruito dal Corriere, sarebbe avvenuto il 18 maggio scorso, quando la giovane, dopo aver assunto cocaina durante una serata all’insegna dello sballo, aveva incontrato in una discoteca a due passi da piazza Duomo il suo ex compagno di scuola, il rapper esordiente di 19 anni, nome d’arte Larus. La ragazza, che era in compagnia di un’amica, ha raccontato di aver accettato un drink offertole da Leonardo e che, dopo averlo bevuto, è entrata in uno stato confusionale. Non ricorda null’altro di quella notte, giura, e anche se non lo dice esplicitamente, con la sua ricostruzione allude alla probabilità che in quel cocktail ci fosse la droga dello stupro, la sostanza stupefacente troppo spesso usata dai giovanissimi.

Il terribile sospetto che sia stata vittima di violenza sessuale ha assalito la 22enne soltanto la mattina, quando, intorno a mezzogiorno, si era risvegliata svestita e confusa nel letto di Leonardo Apache, anche lui nudo. Allora avrebbe chiesto spiegazioni e lui le avrebbe risposto che “aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti”, racconta la giovane. Non solo, oltre a Leonardo “ha avuto un rapporto con me a mia insaputa” anche un amico del rapper, che dormiva in un’altra stanza e che lei non ha mai visto. A quel punto avrebbe mandato messaggi all’amica con cui era uscita la sera prima: “Non mi ricordo nulla, raccontami di ieri, sono stata drogata?”. E anche l’altra ipotizza che in quel drink ci fosse la droga: “Penso ti abbia drogata… stavi benissimo fino a prima che ti portò il drink”. La descrive “euforica” e ricorda di averla vista baciare Leonardo in discoteca, per poi perdere del tutto le tracce dell’amica. Messaggi che avevano convinto la 22enne di essere stata violentata in casa La Russa. La vittima, inoltre, nella denuncia ha parlato anche del presidente del Senato, raccontando che “intorno alle 12.30 Ignazio la Russa si affacciò alla camera vedendomi nel letto. Se ne andò via”. E che, prima di lasciare l’abitazione, Leonardo pretese un bacio “contro la mia volontà”.

Uscita dal palazzo, si era annotata l’indirizzo e aveva chiamato in lacrime la madre, la quale l’aveva convinta ad andare alla clinica Mangiagalli, dove i medici del servizio antiviolenza avrebbero riscontrato ecchimosi al collo e una ferita alla coscia. È lì che è stata sottoposta pure ai test antidroga, che hanno accertato la positività alla cocaina, assunta volontariamente prima della serata in discoteca. Assistita dall’avvocato Stefano Benvenuti, la 22enne ha formalizzato la denuncia dopo quaranta giorni e ora Leonardo Apache La Russa è indagato per violenza sessuale nell’inchiesta del pm di Milano Rosaria Stagnaro, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella. Il rapper nega ogni addebito e sostiene che si è trattato di un rapporto consensuale. L’avvocato Adriano Bazzoni, difensore del figlio del presidente del Senato, ha sottolineato che attende di leggere le carte ma “sembra che la giovane si riferisca a una notte nella quale ad avviso di Leonardo non vi fu alcuna forma di costrizione: è stata d’accordo nel trascorrere il dopo discoteca con il mio assistito, liberamente andando con lui a casa sua, passando la notte e rimanendo con lui fino a mezzogiorno successivo, per poi salutarsi normalmente”. Il penalista ha precisato che la ricostruzione contenuta nella denuncia è “fumosa” e che “è pacifico che lei ha assunto sostanze prima di incontrare Leonardo”. Riguardo al drink, La Russa jr “non solo esclude di averglielo offerto, ma, qualora si vedesse attribuire questo tipo di condotta, si vedrebbe costretto a sporgere denuncia”, ha concluso Bazzoni. La vicenda, seppure dai contorni diversi, ricorda il caso di Ciro Grillo, il figlio del leader dei pentastellati Beppe, a processo per uno stupro di gruppo.


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