Politica

Lo strano effetto Berlusconi: finisce la luna di miele di Elly, spunta Pier Silvio e torna Renzi

di Edoardo Sirignano -

ELLY SCHLEIN, SEGRETARIA PD


di EDOARDO SIRIGNANO

Il gelato che si scioglie al sole. Questa è la metafora giusta per descrivere Schlein. A dirlo non sono più i rosiconi, ma i sondaggi. Secondo Pagnoncelli, il Pd cala di un altro punto. Ciò significa che arriva al 19,4%. Neanche, quindi, con un Movimento al 19,4 per cento si può battere un centrodestra, la cui luna di miele sembra non finire mai. Ecco perché i dem devono fare qualcosa. Non possono più stare fermi. Non basterà l’ennesima trovata di Alivernini, l’ex spin doctor della Boldrini, a dare la scossa.

L’unica azione che può fare Elly è chiamare gli alleati e chiedere unità. La segretaria, già nelle prossime ore, ritornerà a battersi per quei temi centrali nell’agenda delle opposizioni: salario minimo e difesa del reddito. Questi argomenti, però, sono utili a rinsaldare solo le relazioni con i grillini, che pur perdendo alle amministrative, guadagnano terreno a livello nazionale.

Non è, però, la medicina per curare i mal di pancia dei centristi che non si riconoscono più nel partito dei compagni. Le rassicurazioni di Boccia e Franceschini non bastano più a un popolo che vuole fatti e non più parole. La morte di Berlusconi, inoltre, sembra aver dato una seconda vita al Terzo Polo. Non è un caso che nell’indagine realizzata da Pagnoncelli il partito che cresce di più è proprio Italia Viva. Matteo Renzi guadagna oltre un punto, mentre Azione ne perde mezzo. Nonostante ciò, Calenda sa benissimo che non conviene cambiare aria quando il vento è favorevole. Per tale ragione, dice no al Pd sul salario minimo. Cinque minuti di notorietà che però condannano a morte un nuovo Ulivo – modello Prodi. Il campo largo, immaginato da Letta, sembra essere ormai lontano anni luce. A seguirlo potrebbero esserci anche +Europa e altri movimenti stanchi della linea fallimentare del Nazareno. Il piano di Renzi, quindi, di creare uno spazio moderato simile a quello francese è possibile.

A dare forza allo spirito della Leopolda, inoltre, un’inattesa crescita del partito di Berlusconi. Gli azzurri, al posto di scomparire, dopo la morte del loro leader, sembra stiano cominciando una nuova esistenza. Ecco perché, adesso, che il ferro è caldo non serve perdere tempo. Si può davvero lavorare per un Ppe formato Italia, che possa fare da spalle a non da portatore d’acqua alla Meloni, qualora il supporto della Lega venisse meno. A crederci lo stesso mondo dell’impresa. Non sono un caso le indiscrezioni, pubblicate sul Corsera, in cui si ipotizza una discesa in campo di Pier Silvio. Il patron di Mediaset ha fiuto per gli affari. Se impaurito da una crisi della creatura voluta dal padre inizialmente preferiva starsene in disparte, adesso potrebbe cambiare idea. In questo modo non solo tutelerebbe il patrimonio, ma terrebbe conservato quel lavoro di relazioni realizzato dal genio Silvio. Buon sangue, d’altronde, difficilmente mente.


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