Francia, terza notte di scontri: arrestate oltre 660 persone
I disordini che sono scoppiati dopo l’uccisione del giovane Nahel avvenuta martedì scorso a Nanterre, nella periferia di Parigi, da parte di un poliziotto, continuano in tutta la Francia. Il ragazzo di 17 anni, che guidava una Mercedes senza patente, non si è fermato come richiesto da due agenti, e uno di loro ha aperto il fuoco con l’arma di servizio uccidendolo. L’agente è stato indagato per omicidio volontario e messo agli arresti in vista del processo.
Nella terza notte di scontri, in Francia sono state arrestate 667 persone. Lo ha riferito su Twitter il ministro francese degli Interni, Gerald Darmianin. “La scorsa notte, la nostra polizia, i gendarmi e i vigili del fuoco hanno affrontato coraggiosamente violenze rare. Secondo le mie ferme istruzioni, hanno effettuato 667 arresti”, ha scritto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, presiede a Parigi una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale, rientrando in anticipo da Bruxelles dove si sta svolgendo il Consiglio europeo se i colloqui con i partner dell’Ue non si chiuderanno in tempo utile.
Non solo a Nanterre. La protesta è cresciuta fino a Parigi dove ci sono state scene di vandalismo e saccheggio, con negozi di abbigliamento devastati in diverse zone della capitale e una ventina di autobus incendiati.
A Reims i facinorosi hanno attaccato un commissariato rubando delle divise della polizia, mentre a Nantes un supermercato è stato saccheggiato dopo che la serranda è stata distrutta con un’auto usata come ariete. A Marsiglia, dove sono rimasti feriti 13 agenti di polizia, un gruppo di circa 150 persone si è scontrato con le forze dell’ordine nella zona del Vecchio Porto. Anche a Lille, alcuni palazzi del comune sono stati distrutti.
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