Giù la testa, Mou. Stangata dei giudici: 10 giorni di squalifica
Giù la testa, Mou. Una stangata, non c’è altra descrizione possibile. La Federazione usa il pugno duro contro José Mourinho, reo di aver bocciato la conduzione tecnica dell’arbitro Daniele Chiffi dopo la partita pareggiata dalla Roma contro il Monza allo stadio Brianteo, il 3 maggio scorso.
Per i giudici federali, le parole del tecnico lusitano sono state evidentemente irricevibili. Passibili della massima sanzione possibile. Dieci giorni di squalifica, che scatteranno dalla prima giornata del prossimo campionato prevista per il 20 agosto, e 50mila euro d’ammenda. In più è stata sanzionata anche la società giallorossa, ammenda di pari importo, per responsabilità oggettiva.
Mou aveva detto, al termine della partita: “Peggior arbitro: tecnicamente orribile, empatia zero, empatia zero, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all’ultimo minuto. Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l’opportunità”. Ed era arrivato a chiedere al designatore Rocchi di non fargli più incontrare Chiffi in futuro.
A tanti osservatori, non per forza romanisti, la scelta dei giudici federali sembra essere “cumulativa”. Pare quasi che si sia deciso di stangare Mou per tutte le proteste espresse nel corso del campionato. Per il fatto che l’allenatore portoghese non sia certo uno che sta in panchina a coltivare il self-control, come faceva quella leggenda romanista che è stato Nils Liedholm. Mourinho è così: prendere o lasciare. La sentenza ha addirittura anticipato anche la richiesta di un patteggiamento, del quale si è parlato insistentemente nei giorni scorsi. La sentenza della federazione italiana arriva a stretto giro rispetto all’altra stangata, in campo europeo: quattro turni dopo gli insulti all’arbitro Taylor, autore di una pessima performance che è costata l’Europa League alla Roma nella finale col Siviglia. Giù la testa, José.
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