The importance of being Antonio
Tommaso Cerno
di TOMMASO CERNO
Antonio Tajani ha aperto il dopo Berlusconi per Forza Italia. E la sua forza è quella di essere una figura a rovescio rispetto al Cavaliere. Lo stesso Berlusconi ha sempre ammirato di Tajani le differenze dalla sua indole e dal suo modo di intendere la politica e la comunicazione. Oggi per gli azzurri questo è un valore aggiunto. La politica ha già incoronato un nuovo leader del centrodestra, Giorgia Meloni, con i voti popolari che l’hanno portata a Palazzo Chigi. E lì come primo premier eletto dopo l’era di Berlusconi.
E come primo Premier uscito dalle urne con una chiara indicazione dei cittadini dopo le dimissioni che portarono alla caduta del governo di centrodestra e all’arrivo di Mario Monti questa successione politica, che nessuno aveva previsto né tantomeno concordato, successione che Berlusconi soprattutto all’inizio fece fatica a digerire, è la prova che il centrodestra è un’entità politica inventata dal Cavaliere nel 1994 ma capace di vivere anche dopo di lui e di trovare proprio nella politica e nelle urne la sua linfa.
Il fatto che Forza Italia oggi sia guidata da un profilo politico molto diverso da quello del fondatore è un ulteriore elemento positivo perché il centrodestra possa affrontare questo difficile passaggio su cui si gioca la propria permanenza al centro della politica, al governo, e di protagonista alle prossime elezioni europee. Un altro segnale positivo per Forza Italia viene dalla decisione di mantenere il nome di Berlusconi nel simbolo. Non tanto per l’effetto di riferimento che può fare per l’elettore, quanto perché dimostra, senza troppe dichiarazioni e senza troppi retroscena, che la famiglia non intende sottrarsi al compito di assecondare la rinascita di Forza Italia nell’era dopo Berlusconi. Questo senz’altro faceva parte anche dei voleri di Silvio, ma ha una connotazione molto forte per i militanti, i dirigenti e gli elettori. Quel senso di spaesamento seguito alla notizia della morte del Cavaliere, sembra trovare un po’ di equilibrio e serenità già nelle prime ore.
Come a dire che un progetto targato Berlusconi non può essere abbandonato a se stesso, così come la sua eredità culturale e politica non può essere dispersa ferendo la sua creatura. D’altra parte il giorno dei funerali la famiglia si è stretta insieme mostrando il proprio dolore vero. Poi è stato Pier Silvio Berlusconi il primo a parlare pubblicamente del padre, di fronte ai dirigenti e ai dipendenti di Mediaset, l’altra creatura berlusconiana su cui la famiglia ha promesso continuità e ancora maggiore attenzione e impegno.. Ecco che una Forza Italia che prova a ripartire nel nome del suo fondatore di allora ma con i metodi dell’assemblearismo e con un leader di Mediaset è forse la cosa più intelligente che gli azzurri possano fare, oltre che essere una novità sul piano politico che incuriosisce quel mondo moderato di centrodestra che non aveva ancora trasferito il proprio voto sul partito della Premier.
I movimenti al centro, invece, hanno bisogno di tempo per poter incrociare l’attenzione di quel popolo rimasto orfano da troppo poco tempo per non guardare solo in casa propria. E in questa partita le riforme costituzionali saranno il vero banco di prova di una ipotetica maggioranza alternativa a quella che guida Palazzo Chigi per sperimentare l’effetto che eventuali partiti o leader politici provenienti da esperienze diverse possano davvero fare nella pratica nel cuore e nel cervello di chi ha sempre votato Berlusconi.
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