Ambiente

Terreni agricoli ceduti alla biodiversità: è stallo in Ue

di Angelo Vitale -


Uno stallo, dopo il varo di una proposta nel giugno scorso. Il voto nella commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla legge sul ripristino della natura è stato rimandato al 27 giugn, a causa di una spaccatura nella maggioranza.

Perfettà parità nel voto (44 a 44) per la proposta considerata il banco di prova del Green Deal europeo. Una prova non superata, in impasse l’ipotesi di norme stringenti avversate dal Ppe e dai produttori e indirizzate a target vincolanti per i governi circa il ripristino degli ecosistemi degradati in un continente ove è stimato che circa l’80% degli habitat è ammalorato. Condannato, senza decisi interventi, a cedere sotto i colpi dei cambiamenti climatici. Il dilemma quindi è: cedere o no parte della superficie agricola al ripristino della biodiversità. In ballo la possibilità di impegnare l’Europa al recupero naturale del 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030. Un’istanza sostenuta anche da oltre 300 scienziati europei.

Per ora è baraonda, in attesa del passaggio al voto di fine mese che potrà chiarire il destino della proposta. L’eurodeputata olandese del Ppe Esther De Lange sottolinea l’impasse della parità e dice “Quand’è che Frans Timmermans capirà il messaggio?”. Il suo collega tedesco del Ppe Peter Liese è “fiducioso che in plenaria la proposta non passerà”. Per il presidente del gruppo Id Marco Zanni “la maggioranza Ursula è nel caos completo, sfaldata sotto i colpi delle sue incongruenze. È tempo di cambiare”.


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