Attualità

Berlusconi e quella barzelletta sulla sua morte

di Rita Cavallaro -


Uno dei punti di forza di Silvio Berlusconi, da sempre, è stata l’autoironia, che gli ha permesso di poter sorridere anche di fronte alle situazioni difficili, agli attacchi personali e al calvario giudiziario. E, a poche ore dalla sua morte, una delle barzellette che lui stesso ha raccontato negli anni, fa da contraltare alle critiche di chi non si ferma neppure di fronte al rispetto per la morte.

Un Silvio sorridente la raccontò di fronte a una platea divertita: “Il Cavaliere muore e, sulla base delle cronache dell’Unità, finisce all’inferno dove non funziona nulla. Aggiusta le cose e sale al Purgatorio dove risolve altri problemi. Arriva così in Paradiso dove però i cherubini litigano. A questo punto arriva il colloquio con il Padreterno che, però, al posto di quindici minuti dura tre ore. Al termine Berlusconi esce con la mano sulla spalla di Dio. Che esclama: Carina l’idea sul Paradiso SpA. Ma c’è una cosa che non ho capito: perché io dovrei fare il vicepresidente?”.

A Dio, Presidente!


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