Schlein e le norme anti Gpa in Emilia
ELLY SCHLEIN SEGRETARIA PD
di FABRIZIO MARRAZZO
Credo sia importante aprire una riflessione sulle recenti polemiche dei patrocini ai Pride, aderire al Pride significa aderire a una piattaforma politica.
Però occorre sgomberare il campo dalle ipocrisie: ci sono partiti che aderiscono e partecipano ai Pride, ma quando sono al Governo non riescono neanche a portare a casa una legge contro l’omobitransfobia.
Alle scorse elezioni solo Partito Gay LGBT+ con il Movimento 5 Stelle con cui si è alleato, sono stati l’unica formazione politica e di governo a sostenere tutti i diritti richiesti dai Pride.
Certo è che nell’attuale Parlamento c’è una maggioranza che difficilmente darà risposte alla comunità LGBT+.
Per questo partendo dagli oltre 50 Pride che quest’anno si articoleranno in tutta Italia, la comunità LGBT+ può fare solo 4 azioni:
Chiedere alla Segretaria del PD Schlien di far abolire in Emilia Romagna, dove governano, la norma che discrimina le coppie gay con figli, unico caso in Italia approvata nel 2019 dalla maggioranza di Bonaccini (PD).
Proporre di attuare il Referendum per il Matrimonio Egualitario per le persone LGBT+ per dare pieno riconoscimento alle coppie ed ai loro figli, magari con il supporto di 5 Regione che hanno una maggioranza progressista (oggi sono 4, la quinta potrebbe essere il Molise che va ad elezioni a breve potrebbe dare una chance), per evitare lo stillicidio delle raccolte firme. Dove le Regioni potranno cosi dare concretezza alla loro adesione ai Pride.
Chiedere a tutti i sindaci d’Italia di trascrivere i certificati dei figli delle coppie LGBT+, anche delle coppie di uomini oggi trascritte solo da 2 sindaci di grandi città uno del M5S e sembra assurdo ma l’altro è della Lega, infatti, gli altri si sono resi disponibili solo per le coppie di donne (Sigh!). Far approvare la delibera di Partito Gay LGBT+ già presente in molti comuni che sanziona con 500€ di multa le azioni discriminatorie contro le persone LGBT+, delibera già attiva in 11 comuni tra cui Morterone (LC) amministrata dall’assessore Andrea Grassi di Partito Gay LGBT+ che è uno degli autori della delibera che è anche discussione in altri 60 comuni.
Se il Centro Sinistra ed il PD che governa Regione e Città che hanno aderito ai Pride fossero coerenti dovrebbero aderire immediatamente a queste azioni, marcando così una vera differenza con la coalizione di destra-centro.
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