Roma

Roma Pride, Giovanardi: “Solidale con Pro Vita & Famiglia. Rocca attento a con chi dialoga”

di Redazione -

CARLO GIOVANARDI, POLITICO


di CARLO GIOVANARDI

Ho seguito con attenzione la polemica sollevata da Pro Vita & Famiglia onlus sul patrocinio concesso dalla Regione Lazio al Gay Pride di Roma, poi revocato dopo le affermazioni di Mario Colamarino, Presidente del Circolo Mario Mieli di Roma.

Fermo restando che in un paese libero e democratico gay e lesbiche sono cittadini a cui l’Ordinamento deve garantire tutti i diritti riconosciuti dalla Costituzione alle formazioni sociali (ma non certamente  di commettere reati come quello di ricorrere all’ utero in affitto per comprarsi dei figli ), le Istituzioni pubbliche non si vede a quale titolo debbano finanziare manifestazioni come quelle del Pride dove troviamo atteggiamenti osceni e parodie blasfeme e offensive del sentimento religioso di milioni di italiani.

Ma quello che ancora una volta mi colpisce è che interlocutore delle Istituzioni sia un Circolo intitolato a Mario Mieli, un signore morto suicida a trent’anni, che scriveva nel 1977 nella sua opera principale – “Elementi di critica omosessuale” quanto segue: «Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare all’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega calando sul suo erotismo la griglia edipica». La pederastia invece “è una freccia di libidine scagliata verso il feto” (cfr. interpellanza del 2015 Gasparri, Malan, Giovanardi, Formigoni).

Nel famoso libro, Mieli arrivava addirittura a giudicare negativo che i padri non abbiano attività erotica con i figli e le madri con le figlie, affermando che la religione nasce da questa negativa repressione, esortando quindi alla sperimentazione attiva di tutte le pratiche sessuali estreme, incluso sadismo, necrofilia, coprofagia, pederastia e zooerastia.

Sono pertanto pienamente solidale con la posizione di Pro Vita & Famiglia Onlus e se posso permettermi di dare un suggerimento all’amico Presidente del Lazio, Rocca, è quello di di non limitarsi a chiedere a Colamarino di condannare l’ utero in affitto, ma prima ancora di cambiare nome al suo Circolo.


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