Fabrizio Labanti su Real Time: “La televisione fatta con la testa”
Dal 27 maggio tutti i sabati alle 15:50 su Real Time, arriverà “Gli angeli della bellezza”, nuovo programma in cui tre professionisti della bellezza metteranno a disposizione le loro abilità e competenze, regalando ai pazienti la possibilità di ritrovare la pace con se stessi e con il loro aspetto. Fabrizio Labanti, che da oltre vent’anni si occupa di soluzioni per capelli e inventore del rivoluzionario patch cutaneo, assieme ad Annalisa Pizzetti, nota dermatologa specializzata in medicina estetica ed Emanuele Puzzilli, esperto in odontoiatria e estetica del sorriso, si trasformeranno in “angeli” che, con estrema empatia, porteranno i loro pazienti verso un nuovo e avvincente capitolo della loro vita. Un format originale che dà a persone comuni la possibilità di rivolgersi a tre grandi professionisti della bellezza, al fine di concretizzare un miglioramento che non è solo estetico, ma soprattutto interiore. Annalisa, Emanuele e Fabrizio, spogliati del loro ruolo istituzionale di professionisti, sapranno restituire linfa vitale a pazienti che, a causa delle avversità della vita, l’hanno perduta da tempo. Alla vigilia della messa in onda del format, ideato da Gabriele Parpiglia e composto da sei puntate, Labanti si racconta a L’Identità.
Fabrizio, a breve ti vedremo nel programma di Real Time “Gli angeli della bellezza”. Di cosa si tratta?
Si tratta di un programma molto bello, incentrato sulla riemise en forme, dove ci sono persone che raccontano i propri disagi legati a capelli, denti ed estetica della faccia. Attraverso le loro storie storie, noi cerchiamo di arrivare ai giovani facendogli capire che prendersi cura della propria immagine è un diritto di tutti. E che è fondamentale, per le persone, avere la libertà e la facoltà di potersi curare. Questo programma cerca di sdoganare l’estetica anche legata ai maschietti, che purtroppo molte volte provano disagi ma in tal senso non hanno la forza di agire o reagire. Un programma che ho amato molto e che non vedo l’ora che vada in onda.
Il tuo ruolo, nello specifico, quale sarà?
E’ lo stesso che svolgo nella vita quotidiana: quello di hair designer. Io, attraverso il patch cutaneo che ho creato, di cui detengo la proprietà intellettuale oltre che il brevetto internazionale, vado a creare la giusta acconciatura laddove i capelli sono radi o addirittura inesistenti, andando ripristinare quella loro immagine così come sarebbe dovuta essere al netto della calvizie. Nel corso del programma, da questo punto di vista, ne vedrete delle belle!
Come ti sei trovato con il resto del cast?
E’ stata un’esperienza meravigliosa. Sia il dottor Puzzilli che la dottoressa Pizzetti sono due grandi professionisti, dotati di un’etica incredibile e di un’umanità notevole. Noi tre abbiamo davvero un’affinità pazzesca e sono sicuro che la collaborazione in questo programma rappresenti l’inizio di una grande amicizia.
Qual è il messaggio che ti piacerebbe arrivasse al pubblico attraverso questo format?
Vorrei che la gente capisse che è inutile avere disagi, così come non è giusto prendere in giro chi ne ha. Io vorrei semplicemente che le persone avessero il diritto di avere l’immagine che desiderano. I miei interventi legati al patch cutaneo, purtroppo, ancora oggi, non sono stati sdoganati perché vengono associati a parrucchini che non c’entrano nulla. Prendersi cura di se stessi è l’atto migliore verso la vita. D’altra parte, lo stesso Gesù, dicendo “ama il prossimo tuo come te stesso”, intendeva quanto fosse importante amare se stessi.
Sei l’inventore del patch cutaneo: come sei arrivato a questo importante traguardo professionale?
Il patch cutaneo nasce dalla mia ansia di perdere i capelli. Io ho cominciato a fare questo lavoro vent’anni fa e con il passare del tempo mi sono reso conto che le protesi non erano soddisfacenti. Da lì è nato il progetto legato a un primo trapianto per capelli che non fosse chirurgico. Insomma, da quella mia ansia è nata una passione per un lavoro che oggi continuo a fare con amore. Quando ogni mattina mi sveglio e penso al fatto che il mio lavoro renderà davvero felice qualcuno, provo una sensazione che non ha prezzo e che mi da la forza. E’ un privilegio raro, quello di poter portare a casa la pagnotta facendo felice il prossimo, che sono fiero di avere.
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