Corsa contro il tempo per il Giubileo. Il Vaticano: “Accoglienza degna di Roma”
di FRANCESCA CHAOUQUI
È di qualche giorno fa l’incontro tra il Governo italiano e le autorità vaticane per il fare il punto della situazione sul Giubileo del 2025, un appuntamento che rappresenta non solo un momento di crescita spirituale, ma anche economica. Non a caso i due Stati hanno promosso l’incontro tra i vertici degli stessi al fine di instaurare fin dalle prime battute un cammino che necessita di una collaudata macchina organizzativa.
Come si diceva, il Giubileo del 2025 non ha solo un risvolto religioso, pur rappresentando una sorta di approdo per il cammino sinodale, iniziato nel 2021 e che si concluderà nel 2024 e che invita ogni Chiesa particolare a “diventare esperta nell’arte dell’incontro”. Dopo il Giubileo straordinario del 2015 che ha messo al centro la Misericordia di Dio, il Santo Padre ha affidato al Dicastero che promuove la nuova evangelizzazione guidato da Monsignor Fisichella l’organizzazione per la celebrazione del ventisettesimo Anno Santo affinché possa essere preparato e celebrato con “fede intensa, speranza viva e carità operosa”.
Sono già trascorsi quasi venticinque anni dal Grande Giubileo del 2000 che ha visto milioni di pellegrini, provenienti da ogni dove, varcare la Porta Santa. Un tempo speciale di conversione e di unità in nome del Risorto che ha dato slancio e vitalità ad una Chiesa in cammino: oggi quale Chiesa si presenta ai fedeli di tutto il mondo? Nonostante le ferite, nonostante le lotte interne, nonostante gli ostacoli, Papa Francesco apre le porte del Vaticano per accogliere i “Pellegrini di Speranza”, come recita il motto scelto per l’occasione, al fine di ricordare che nessuno nasce santo ma tutti bisognosi della Misericordia di Dio.
Il Giubileo è un evento che coinvolge lo Stato Vaticano e l’Italia intera, da nord a sud, ma particolarmente la città di Roma, capitale del cristianesimo. Il grande evento rappresenta un’occasione di rilancio economico e di promozione turistica che non può essere sprecata. I rapporti tra Santa Sede e Governo in carica appaiono buoni: il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già impegnata sia nella candidatura dell’Italia per le Olimpiadi del 2026 sia per l’Expo del 2030, ha accolto l’invito per una fattiva collaborazione con i massimi rappresentanti dello Stato Vaticano, nella comune convinzione che solo insieme si possono raggiungere gli obiettivi previsti.
“Dobbiamo offrire a tutti i fedeli che arriveranno un’accoglienza coerente con la grande tradizione di Italia e Vaticano. – ha dichiarato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano – Possiamo lavorare insieme perché portino con loro un ricordo gioioso del Giubileo”. “Il Governo è al lavoro da mesi in preparazione al 2025 – ha rassicurato Meloni – ed è pienamente consapevole che il Giubileo non è un evento paragonabile ad altri. È un evento che conferma Roma al centro della cristianità.” Questa cordialità tra i due governi era già stata evidenziata dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, nel messaggio di auguri inviato al premier italiano all’inizio del mandato. “Nell’augurare buon lavoro a Lei e a tutti i membri del Suo Governo, la Chiesa che è in Italia, nel rispetto e nella distinzione degli ordini e dei ruoli, assicura che non farà mancare un’interlocuzione costruttiva ispirata unicamente dalla volontà di contribuire al perseguimento del bene comune del Paese e alla tutela dei diritti inviolabili della persona e della comunità”.
Queste parole di conciliazione e intesa totale sono un respiro di sollievo per il Santo Padre. L’Italia, nonostante le sfide della modernità, resta fedele alla sua fede in Cristo Risorto e alla Chiesa di Pietro. La comunità cristiana, sebbene a volte lontana e distratta, è in fondo sempre pronta per testimoniare la bellezza dell’annuncio anche nelle complessità. L’organizzazione e la realizzazione del Giubileo 2025 ne sarà la prova.
Come si diceva, il Giubileo del 2025 non ha solo un risvolto religioso, pur rappresentando una sorta di approdo per il cammino sinodale, iniziato nel 2021 e che si concluderà nel 2024 e che invita ogni Chiesa particolare a “diventare esperta nell’arte dell’incontro”. Dopo il Giubileo straordinario del 2015 che ha messo al centro la Misericordia di Dio, il Santo Padre ha affidato al Dicastero che promuove la nuova evangelizzazione guidato da Monsignor Fisichella l’organizzazione per la celebrazione del ventisettesimo Anno Santo affinché possa essere preparato e celebrato con “fede intensa, speranza viva e carità operosa”.
Sono già trascorsi quasi venticinque anni dal Grande Giubileo del 2000 che ha visto milioni di pellegrini, provenienti da ogni dove, varcare la Porta Santa. Un tempo speciale di conversione e di unità in nome del Risorto che ha dato slancio e vitalità ad una Chiesa in cammino: oggi quale Chiesa si presenta ai fedeli di tutto il mondo? Nonostante le ferite, nonostante le lotte interne, nonostante gli ostacoli, Papa Francesco apre le porte del Vaticano per accogliere i “Pellegrini di Speranza”, come recita il motto scelto per l’occasione, al fine di ricordare che nessuno nasce santo ma tutti bisognosi della Misericordia di Dio.
Il Giubileo è un evento che coinvolge lo Stato Vaticano e l’Italia intera, da nord a sud, ma particolarmente la città di Roma, capitale del cristianesimo. Il grande evento rappresenta un’occasione di rilancio economico e di promozione turistica che non può essere sprecata. I rapporti tra Santa Sede e Governo in carica appaiono buoni: il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, già impegnata sia nella candidatura dell’Italia per le Olimpiadi del 2026 sia per l’Expo del 2030, ha accolto l’invito per una fattiva collaborazione con i massimi rappresentanti dello Stato Vaticano, nella comune convinzione che solo insieme si possono raggiungere gli obiettivi previsti.
“Dobbiamo offrire a tutti i fedeli che arriveranno un’accoglienza coerente con la grande tradizione di Italia e Vaticano. – ha dichiarato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano – Possiamo lavorare insieme perché portino con loro un ricordo gioioso del Giubileo”. “Il Governo è al lavoro da mesi in preparazione al 2025 – ha rassicurato Meloni – ed è pienamente consapevole che il Giubileo non è un evento paragonabile ad altri. È un evento che conferma Roma al centro della cristianità.” Questa cordialità tra i due governi era già stata evidenziata dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, nel messaggio di auguri inviato al premier italiano all’inizio del mandato. “Nell’augurare buon lavoro a Lei e a tutti i membri del Suo Governo, la Chiesa che è in Italia, nel rispetto e nella distinzione degli ordini e dei ruoli, assicura che non farà mancare un’interlocuzione costruttiva ispirata unicamente dalla volontà di contribuire al perseguimento del bene comune del Paese e alla tutela dei diritti inviolabili della persona e della comunità”.
Queste parole di conciliazione e intesa totale sono un respiro di sollievo per il Santo Padre. L’Italia, nonostante le sfide della modernità, resta fedele alla sua fede in Cristo Risorto e alla Chiesa di Pietro. La comunità cristiana, sebbene a volte lontana e distratta, è in fondo sempre pronta per testimoniare la bellezza dell’annuncio anche nelle complessità. L’organizzazione e la realizzazione del Giubileo 2025 ne sarà la prova.
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