“Non riscriviamo la storia, ma inutile la sfilata dei dem a Riano”
FAUSTO BERTINOTTI
“I senatori del campo democratico dovrebbero non partecipare più ai lavori quando l’aula è presieduta da La Russa. L’attuale classe dirigente della sinistra non è in grado di far rivivere l’antifascismo, che non è solo un ricordo, ma una militanza. Non ha senso portare un fiore sulla tomba di Matteotti, se non si fa nulla per portare avanti le sue battaglie”. A dirlo l’ex presidente della Camera e leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti.
La politica dovrebbe dimostrarsi compatta quando si parla di 25 aprile?
La politica, tutti lo sanno, vive una crisi drammatica. Non è un’esagerazione enfatica. Non vale solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. La verità, invece, è che la ricorrenza, quest’anno per il nostro Paese, segna la fine del lungo dopoguerra italiano, nato dalla vittoria della Resistenza contro il nazifascismo dentro il quadro delle grandi alleanze.
La politica, tutti lo sanno, vive una crisi drammatica. Non è un’esagerazione enfatica. Non vale solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. La verità, invece, è che la ricorrenza, quest’anno per il nostro Paese, segna la fine del lungo dopoguerra italiano, nato dalla vittoria della Resistenza contro il nazifascismo dentro il quadro delle grandi alleanze.
Perché ritiene che sia finito un ciclo?
Sono due gli elementi che lo testimoniano. Il primo è l’avvento per la prima volta nella storia repubblicana di un governo integralmente e dichiaratamente di destra. Non era mai accaduto. Finanche gli esecutivi restauratori succeduti alla caduta del governo Parri avevano il pudore di chiamarsi centristi. Il secondo elemento, a mio parere negativo, di novità è l’inesistenza, per la prima volta in Italia, di una sinistra di classe, del movimento operaio, anticapitalista e di massa.
Sono due gli elementi che lo testimoniano. Il primo è l’avvento per la prima volta nella storia repubblicana di un governo integralmente e dichiaratamente di destra. Non era mai accaduto. Finanche gli esecutivi restauratori succeduti alla caduta del governo Parri avevano il pudore di chiamarsi centristi. Il secondo elemento, a mio parere negativo, di novità è l’inesistenza, per la prima volta in Italia, di una sinistra di classe, del movimento operaio, anticapitalista e di massa.
Questi due fatti, a cui fa riferimento, cosa determinano?
Oltre a dargli un carattere importante per quello che evocano, sono la fotografia di quello che è oggi il Paese.
Oltre a dargli un carattere importante per quello che evocano, sono la fotografia di quello che è oggi il Paese.
La destra di Meloni dovrebbe dare, intanto, la giusta importanza a questa ricorrenza?
L’attuale esecutivo per sottrarsi alle accuse di neofascismo, per acquistare credibilità a livello internazionale, ha scelto come linea di governo una condizione che chiamerei “a-fascista”. Non ha mai, però, trovato il coraggio di opporsi a quanto accaduto durante il Ventennio. Diciamo che si è preferito galleggiare. Detto ciò, nell’attuale maggioranza ci sono anche una sorta di “navi corsare” che si sentono libere di cambiare la storia. Mi riferisco a quanto siamo costretti a commentare negli ultimi giorni.
L’attuale esecutivo per sottrarsi alle accuse di neofascismo, per acquistare credibilità a livello internazionale, ha scelto come linea di governo una condizione che chiamerei “a-fascista”. Non ha mai, però, trovato il coraggio di opporsi a quanto accaduto durante il Ventennio. Diciamo che si è preferito galleggiare. Detto ciò, nell’attuale maggioranza ci sono anche una sorta di “navi corsare” che si sentono libere di cambiare la storia. Mi riferisco a quanto siamo costretti a commentare negli ultimi giorni.
Sono un caso le ultime dichiarazioni di La Russa?
Assolutamente no! Stesso discorso vale per la premier quanto non considera italiani gli autori della strage delle Fosse Ardeatine. La Russa dimentica che la Costituzione è l’antifascismo, non deve essere un articolo a dirlo. A dirlo è un tale Piero Calamandrei. L’unico gesto che il presidente del Senato può fare per il 25 aprile è dimettersi.
Assolutamente no! Stesso discorso vale per la premier quanto non considera italiani gli autori della strage delle Fosse Ardeatine. La Russa dimentica che la Costituzione è l’antifascismo, non deve essere un articolo a dirlo. A dirlo è un tale Piero Calamandrei. L’unico gesto che il presidente del Senato può fare per il 25 aprile è dimettersi.
Non è l’unico, però, che prova a riscrivere la storia…
L’obiettivo di una parte politica è uno soltanto: consegnare al passato sia il male – il fascismo che il bene, ovvero la forza che lo ha combattuto e lo ha vinto. Qualcuno sta tentando di edificare, purtroppo, una nuova cultura costituzionale.
L’obiettivo di una parte politica è uno soltanto: consegnare al passato sia il male – il fascismo che il bene, ovvero la forza che lo ha combattuto e lo ha vinto. Qualcuno sta tentando di edificare, purtroppo, una nuova cultura costituzionale.
C’è una parte politica, intanto, che non si oppone a tutto ciò. Cosa non ha fatto la sinistra?
Mi dispiace dirlo, oggi non vedo sinistra.
Mi dispiace dirlo, oggi non vedo sinistra.
C’è, però, una classe dirigente che dice di rappresentare certi valori…
Stiamo parlando di chi porta avanti azioni inefficaci. Allo stato, non vedo un’idea antagonista a quella delle forze di governo. Non mi riferisco ovviamente alle alternative di società, quelle vivono in altrove. Sono nelle immagini di Parigi, Londra e Lisbona.
Stiamo parlando di chi porta avanti azioni inefficaci. Allo stato, non vedo un’idea antagonista a quella delle forze di governo. Non mi riferisco ovviamente alle alternative di società, quelle vivono in altrove. Sono nelle immagini di Parigi, Londra e Lisbona.
Quando esisteva Rifondazione Comunista un’esponente del centrodestra, però, non sognava neanche di richiamare certi avvenimenti. Oggi, invece, non ci pensa due volte…
Non esiste la traduzione di un’opposizione politica in sociale e culturale. Questo è il piombo nell’ala di un’opposizione che non ha un popolo, un movimento. Non vedo alcuna lotta. Dopo questi elementi di aggressione all’antifascismo da parte di La Russa, mi sarei aspettato che i senatori del campo democratico avessero scelto di non partecipare ai lavori quando l’aula è presieduta dall’esponente di Fratelli d’Italia. Non sono capaci di fare neanche questo. Continuo, poi, a ripetermi perché quanto accade a Parigi non abbia alcun riscontro a Roma. Questa è la vera domanda da porci.
Non esiste la traduzione di un’opposizione politica in sociale e culturale. Questo è il piombo nell’ala di un’opposizione che non ha un popolo, un movimento. Non vedo alcuna lotta. Dopo questi elementi di aggressione all’antifascismo da parte di La Russa, mi sarei aspettato che i senatori del campo democratico avessero scelto di non partecipare ai lavori quando l’aula è presieduta dall’esponente di Fratelli d’Italia. Non sono capaci di fare neanche questo. Continuo, poi, a ripetermi perché quanto accade a Parigi non abbia alcun riscontro a Roma. Questa è la vera domanda da porci.
Schlein, intanto, vuole dare un segnale, convocando la sua prima segreteria a Riano per omaggiare Matteotti…
È bene che lo abbia fatto. Appartengo alla generazione delle magliette a strisce, ragazzi chiamati in piazza dalla sinistra italiana per impedire il congresso del Movimento Sociale Italiano. Non riesco, quindi, a fare alcun confronto con il Pd di oggi. La società civile dovrebbe essere il terreno dello scontro. Se non c’è questo, gli elementi simbolici, pur essendo importanti, cadono nel vuoto. La classe dirigente dem non è in grado di far rivivere la cultura dell’antifascismo. Con questa parola si dovrebbe indicare una militanza attiva, non solo un ricordo. Portare un fiore per ricordare Matteotti ha un senso solo se tale gesto è inserito in un programma per bloccare determinate politiche. Altrimenti è una semplice passerella.
È bene che lo abbia fatto. Appartengo alla generazione delle magliette a strisce, ragazzi chiamati in piazza dalla sinistra italiana per impedire il congresso del Movimento Sociale Italiano. Non riesco, quindi, a fare alcun confronto con il Pd di oggi. La società civile dovrebbe essere il terreno dello scontro. Se non c’è questo, gli elementi simbolici, pur essendo importanti, cadono nel vuoto. La classe dirigente dem non è in grado di far rivivere la cultura dell’antifascismo. Con questa parola si dovrebbe indicare una militanza attiva, non solo un ricordo. Portare un fiore per ricordare Matteotti ha un senso solo se tale gesto è inserito in un programma per bloccare determinate politiche. Altrimenti è una semplice passerella.
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