Attualità

Il compleanno della Capitale in crisi e quel ruolo che manca

di Redazione -


di GINO ZACCARI

21 aprile 753 a.C., Romolo traccia un solco con l’aratro intorno al colle Palatino, nasce Roma. Ciò che in quel momento è un semplice agglomerato di pochi pastori, negli anni e nei secoli sarebbe diventato un impero multietnico che abbraccia 3 continenti e si estende su 52 dei 196 Stati riconosciuti oggi nel mondo, più 3 parzialmente riconosciuti, per un’estensione di 5 milioni di km2. Una storia che attraverso i secoli ha prodotto ripercussioni di ogni genere fino ai giorni nostri, è il fascino del “Miracolo Roma” che storici di ogni epoca hanno provato a indagare e spiegare, cercando il mix di cause che ha permesso a quella città, e non a altre, di incidere così tanto sulla storia dell’umanità. Tutto questo affascina ai giorni nostri come lo ha fatto nel passato, e dunque, ancora oggi c’è la voglia non solo di studiare e analizzare, ma anche di rievocare, se non provare addirittura a rivivere, quella vicenda.
Come da tradizione ormai consolidata, anche quest’anno saranno organizzati una serie di eventi culturali e rievocativi che culmineranno con la sfilata del corteo storico. Quest’ultimo, partirà dal Circo Massimo dirigendosi verso pizza Venezia e via dei Fori imperiali (percorso ufficiale: Circo Massimo, Via dei Cerchi, Via Luigi Petroselli, Via Teatro di Marcello, Via del Campidoglio, Piazza Venezia, Via dei Fori Imperiali, Colosseo, Via Celio Vibenna, Via di San Gregorio, Via dei Cerchi). Saranno presenti associazioni di rievocazione provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo. Per l’esattezza, nell’edizione 2023, sono attese 78 associazioni provenienti da 18 nazioni che porteranno nel cuore della Città Eterna 2.052 rievocatori. Una grande festa nella quale tanti appassionati porteranno al grande pubblico la loro conoscenza dell’antica Roma, ogni rievocatore e ogni associazione infatti, studia con grande impegno le fonti e i risultati delle nuove e numerose ricerche, per fornire ricostruzioni di vestiario, accessori, strumenti musicali e di vita quotidiana, armi e divise ma anche riti, danze, cerimonie, il più possibile affidabili e veritiere. La grande passione per la storia romana ha molte origini, ma forse ciò che affascina di più non è, come molti pensano, raccontare la capacità militare delle legioni, ma indagare sulle cause e i motivi attraverso i quali questa civiltà è riuscita a unire e amalgamare così tanti popoli diversi. Roma ha rappresentato un esempio unico e irripetuto, di capacità di creare un sistema statale e sociale efficiente, sia nella gestione del territorio che nell’organizzazione della vita quotidiana, della politica, della giustizia. I romani, in ogni territorio che amministravano, costruivano città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà, e al contempo, assimilando le popolazioni e le società assoggettate, portavano una stessa moneta e uno stesso sistema legislativo, ed erano pronti a concedere diritti e cittadinanza piena ai più meritevoli. Il modello culturale romano riusciva a coinvolgere e ad affascinare, al punto che ancora secoli dopo la caduta dell’Impero, le genti che ne avevano fatto parte continuavano a definirsi romani. Molti storici sono convinti che uno dei fattori vincenti del modello romano, era la capacità che aveva Roma di essere un dominatore incline al mantenimento del benessere dei popoli dominati, una sorta di “capo buono” potremmo dire, per questo, tanto per citare uno degli esempi più significativi, al tempo di Annibale, la gran parte dei popoli italici preferirono restare fedeli a Roma che allearsi col nuovo arrivato che prometteva “libertà” in cambio di aiuto. E’ proprio quell’ideale senso di appartenenza che si respira durante le rievocazioni, quando si vede l’impegno dei rievocatori, quando si parla con qualcuno di loro nei numerosi momenti di scambio, che si vengono a creare durante questa ed altre manifestazioni. Una festa allegra e colorata, fatta da persone appassionate che si divertono nel condividere le loro conoscenze, ma che affrontano questa loro attività di divulgazione con serietà e rigore scientifico.

Tutte le strade portano (ancora) a Roma

Si è sempre fatto una gran parlare della qualità costruttiva delle strade romane, ciò però non deve deviare l’attenzione da un aspetto fondamentale, i romani non costruirono semplicemente strade, i romani costruirono il primo sistema viario organico della storia, non c’era mai stato nulla di simile in passato, non ci sarà nulla del genere praticamente fino all’epoca contemporanea. Il sistema viario romano era costruito come una ragnatela che aveva l’Urbe come fulcro, attraversava tre continenti con 100.000 Km di vie lastricate e 150.000 di terra battuta. Avevano una larghezza standard, dai 4 ai 6 metri (per permettere il passaggio di due carri nei due sensi di marcia), avevano punti di attraversamento per i pedoni, stazioni di sosta per i viaggiatori e stazioni di cambio cavalli per i corrieri del servizio postale. Gli ingegneri sceglievano i tracciati migliori e non era un problema insormontabile dover sbancare colline, realizzare ponti, scalare montagne. Lungo ognuna delle strade romane c’erano le pietre miliari (milia passuum, cioè “mille passi”, che corrispondono a circa 1480 metri), che recavano informazioni sulla strada, su dove conduceva, in alcuni casi su chi l’aveva fatta costruire, ma soprattutto vi era un numero, che indicava la distanza in miglia da quel punto al Foro Romano. Nel Foro, infatti, Augusto fece porre il Miliarum Aureum (la pietra miliare aurea), una colonna di bronzo dorato posta vicino al tempio di Saturno, che elencava le strade romane indicando i luoghi dove conducevano. Costantino, secoli dopo, definì la colonna: Umbilicus Romae (ombelico di Roma). Molte delle strade moderne conservano il tracciato, o parte di esso, delle antiche vie romane. Per questo, il detto conserva la sua validità, almeno in parte. Dunque, attraverso l’erede di quel grandioso sistema viario, giungeranno a Roma, non solo i rievocatori, ma anche tutti gli appassionati e i semplici turisti, per godersi insieme la grade festa di compleanno della Città Eterna.

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