Politica

Perfino il Pd se n’è accorto “Sbarchi? Uniti contro M.

di Edoardo Sirignano -

VINCENZO DE LUCA GOVERNATORE REGIONE CAMPANIA


Elly sfida Giorgia sui migranti. La sinistra si ricompatta per dire no all’ultimo piano di Palazzo Chigi. Nel giorno della nomina del commissario Valenti, quattro governatori Pd (Michele Emiliano – Puglia; Vincenzo De Luca – Campania; Stefano Bonaccini – Emilia Romagna e Eugenio Giani – Toscana) non firmano lo stato di emergenza della Protezione Civile. I viceré delle regioni rosse si dichiarano indisponibili a ospitare nei loro territori quei Centri di permanenza e rimpatrio (Cpr), indispensabili a velocizzare le procedure di rientro per coloro che non hanno diritto di asilo o una protezione sussidiaria. Una pattuglia di sindaci dem (tra cui Roberto Gualtieri – Roma; Giuseppe Sala – Milano; Gaetano Manfredi – Napoli; Dario Nardella – Firenze; Matteo Lepore – Bologna e Stefano Lo Russo Torino), invece, si schiera contro la stretta di Palazzo Chigi sulla “protezione speciale”, tema su cui, dopo mesi di discussione, si erano ritrovati il partito della premier e la Lega. I primi cittadini del Nazareno, attraverso una nota, ritengono tale provvedimento una “lesione ai diritti individuali” o meglio ancora una “condanna all’invisibilità dei cittadini stranieri”. Secondo le fasce tricolori, poi, è sbagliato immaginare l’esclusione dei residenti asilo dal Sai (il sistema di accoglienza gestito dagli enti locali), precludendo loro qualsiasi percorso di integrazione ed emancipazione nelle comunità. Il problema, comunque, è che l’ennesima battaglia politica rischia di mettere un ginocchio il Paese su un problema rispetto a cui servono soluzioni immediate e non ulteriori perdite di tempo.
Una cosa è certa, il blocco granitico dei progressisti ricompatta un campo conservatore, che fino a ora non aveva mostrato la massima unità sull’argomento. Il testo, analizzato in Commissione, dovrebbe arrivare nel pomeriggio in aula. Fiducioso il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Sulla Protezione Speciale sono convinto che i lavori parlamentari riusciranno a trovare il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi di natura umanitaria e costituzionale e non svilire l’alto valore di un istituto giuridico, trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione di accesso al soggiorno nel territorio nazionale”. L’Italia, come spiegato anche dal titolare del Viminale, intanto, non può affrontare da sola l’emergenza. Gli stessi governatori pro-maggioranza, da Zaia a Schifani, si rivolgono all’Europa. Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono chiarissime: “Nessuno Stato può farcela senza l’aiuto del continente”. Gli aiuti promessi dal presidente e capogruppo al Parlamento Ue del Ppe Manfred Weber, sulle colonne del Corsera non bastano a tranquillizzare chi è preoccupato per nuovi e importanti arrivi. Secondo Piantendosi, nella prossima settimana, saranno raggiunti picchi record. Detto ciò, la sinistra non intende fare alcun passo indietro, forte anche del supporto ecclesiastico. Gian Carlo Perego, presidente della fondazione della Cei che si occupa di migranti, parla chiaro: “Spero non siano accolte le modifiche al decreto Cutro”. Neanche i governatori intendono rispondere all’aiuto chiesto dalla Protezione Civile. “La nostra – spiega De Luca – non è una contrapposizione ideologica”. Sul tema, quindi, messi da parte anche gli ultimi dissidi interni al Pd. Schlein sostiene, con tutte le energie a disposizione, i dubbi sollevati dagli amministratori. “Togliere la protezione speciale – sostiene Marco Furfaro, responsabile Iniziative politiche del Nazareno – non serve a niente. Non farà diminuire gli sbarchi e non rallenterà i flussi migratori. I nuovi provvedimenti servono solo a creare più irregolarità: ma questo la destra lo sa e soffia sul fuoco della propaganda. L’immigrazione non è un’emergenza, ma un fenomeno ormai diventato strutturale, che va governato con serietà e competenza. Noi abbiamo un’altra idea. Dobbiamo tornare a servizi come gli Spra, a governare, smistare e integrare le persone”. L’unico punto su cui si ritrova tutta la politica nazionale, senza alcuna esclusione di colore, è il bisogno di più Europa. “Servono una ridistribuzione obbligatoria dei migranti, così come vie legali e corridoi umanitari – conclude il dirigente dem”.

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