Il vessillo della Dc torna nella bacheca del Ppe: consegnato al presidente Weber
FABIO DESIDERI PRESIDENTE DI CONFIMPRESE WORLD
“Ormai la polarizzazione della politica italiana, intorno ai partiti della Meloni e della Schlein, sommata alle crisi sempre più acclarate di Forza Italia e del Terzo Polo di Renzi e Calenda, rendono evidente l’urgenza di sostenere il ritorno della Democrazia Cristiana nel panorama politico italiano”. E’ quanto dichiara Fabio Desideri, Portavoce e Coordinatore Politico Nazionale della Democrazia Cristiana. Quest’ultimo, nella scorsa settimana, aveva avviato una diatriba su queste colonne con il deputato Gianfranco Rotondi, fondatore di “Verde è Popolare”, movimento oggi alleato di Fratelli d’Italia e del presidente del Consiglio. “Questo bisogno di centro – spiega il rappresentante dei moderati – lo avevano ben capito alcuni ex democristiani, oggi eletti in parlamento con Fratelli d’Italia, quando alcune settimane orsono avevano furbescamente tentato di dire che il partito della Meloni è la nuova Democrazia Cristiana. Purtroppo per loro sbagliavano e di molto. La Democrazia Cristiana non ha bisogno di “soprannomi” per essere centrale nel panorama politico italiano. La storia e la quotidianità la collocano al centro della politica italiana, nonostante i tentativi maldestri di posizionarla di quà o di là. La crisi di Forza Italia, nonché la più o meno velata “O.P.A. politica” su di essa, da parte di Fratelli d’Italia, in chiave delle prossime elezioni europee, unita all’ormai palese distanza tra Renzi e Calenda, con l’inevitabile crisi del Terzo Polo, impongono alla politica italiana, nonché a tutti coloro che non si rassegnano ad una narrazione parlamentare sempre più estremizzata, la quale auto legittima soltanto l’esistenza della destra e della sinistra, di non esitare nel sostenere la riorganizzazione della Democrazia Cristiana, che stiamo portando avanti a seguito del Congresso di ricostituzione, svoltosi lo scorso febbraio. La politica italiana non può inviare in Europa, alle prossime elezioni, soltanto parlamentari che si posizioneranno o nel gruppo socialista o in quello dei conservatori. L’Europa ha bisogno di un forte Partito Popolare Europeo, centrale nei temi dell’area euro, che in esso abbia anche una forte rappresentanza dei democristiani italiani, i quali sono stati tra i fondatori dello stesso. Diremo proprio questo al presidente del gruppo del P.P.E., Manfred Weber, appena lo incontreremo, nelle prossime settimane, per consegnargli la bandiera della Dc, allo scopo di rimetterla nella bacheca del P.P.E., tra i partiti fondatori, ancora oggi facenti parte del gruppo del P.P.E”. La diatriba, che tanto sta facendo discutere gli amanti della politica nazionale, pertanto, rischia di diventare oggetto di dibattito e riflessione anche nel continente.
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