IN ALTO MARE
Palazzo Chigi illuminato di azzurro, iniziative ovunque in Italia per la Giornata del Mare, puntando particolarmente sul mondo della scuola, per diffondere tra i giovani il valore di una risorsa cui il Governo ha destinato specifico ministero, guidato da Nello Musumeci. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni conferma intenti e propositi: “L’Italia è una Nazione continentale e marittima. È nata nel, per e con il mare: la geografia ha plasmato la nostra civiltà e ci ha reso piattaforme naturali per la diffusione della cultura, i commerci e la logistica. Purtroppo, però, l’Italia ha spesso dimenticato questa sua duplice identità, si è percepita come una “Patria senza mare” e non è stata pienamente consapevole di quanto il mare possa essere una risorsa geostrategica, ambientale, culturale ed economica”. Il mare come asset strategico, per “farne un vettore di sviluppo e di ricchezza, da ogni punto di vista. Una priorità. Un impegno che ribadiamo”. Nel sito web del ministero di Musumeci, ieri mattina, per leggere la parola “mare” bisognava ritornare al 30 marzo, quando ha insediato il comitato che varerà il “Piano Mare”. Undici i ministeri coinvolti, a significare le connessioni di questa risorsa, ma anche le difficoltà da superare per trovare la quadra. E per modificare leggi che molti, nella blue economy, considerano inadeguate. Con un ventaglio di argomenti per i quali Musumeci fissa a luglio la scadenza per un riassetto complessivo.
Nelle scuole, dalla Giornata nazionale si è passati a celebrare la Settimana Blu, per prolungare tra gli studenti dibattito e riflessioni, mentre già lunedì Musumeci e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rilevavano l’importanza dei fondali nazionali come custodi di una prestigiosa archeologia subacquea. Confitarma, sul mare, discuterà per un intero mese e lancia il progetto Maredì, per raccontarlo “in un modo nuovo, più inclusivo, aperto e comprensibile”. Il presidente Mario Mattoli dice: “L’Economia del Mare coinvolge larga parte dell’amministrazione pubblica e numerosi Ministeri. Per darle forte impulso è necessaria una regia di raccordo tra essi, partendo da quello delle Infrastrutture e dei Trasporti che garantisce la piena operatività e competitività delle nostre navi, e aggrega le migliori energie del Paese, da Sud a Nord”. Parole che riaprono la questione sollevata al via di questo nuovo dicastero, riproponendo l’opinione di quanti hanno sempre attribuito al ministero di Salvini le maggiori competenze.
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