Editoriale

GHIGLIOTTINA – Se per sbaglio ti sfrattano il questore della capitale

di Patrizia Gobbi -


Gli sfratti esecutivi non sono una roba da ridere. Ma quello che è successo a Ostia, invece sì.
Perché quando l’ufficiale giudiziario e la legittima proprietaria dell’immobile hanno sfondato la porta, si sono ritrovati in casa del questore di Roma. Uno che di solito gli sgomberi li ordina, non li subisce. E invece i due malcapitati hanno fatto irruzione in un appartamento di proprietà della famiglia del questore Carmine Belfiore. La storia da film comico ha inizio con la battaglia legale di una studentessa per riappropriarsi di un appartamento ereditato dalla nonna e da tempo occupato da un affittuario moroso.
La giovane, dopo aver intentato una causa durata mesi (un classico), aveva finalmente ottenuto lo sfratto esecutivo, che le avrebbe permesso di riappropriarsi della casa. Dell’abitazione ereditata, però, la studentessa ricordava bene l’interno, ma non l’esterno: e così ha indicato a ufficiale e fabbro la porta della casa sbagliata.
Una volta sul pianerottolo ha detto di sfondare (che poi magari il fabbro non fa tanti danni, ce lo auguriamo per la sventurata) e così è stato. “Questa non è casa di mia nonna” ha esclamato la ragazza una volta irrotta nell’abitazione, trela lo stupore generale. Sopratttutto degli abitanti “illustri” della casa.
Un errore ancora più clamoroso visto che si trattava della magione del questore. Dopodiché l’allegra brigata si è recata finalmente a sfondare la porta giusta. Noi solo una cosa ci auguriamo, che la ragazza non studi architettura…

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