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JUVE EFFETTO DOMINO ANCHE SU ROMA E LAZIO

di Ivano Tolettini -

FABIO PARATICI EX MANAGING DIRECTOR FOOTBALL AREA JUVENTUS PAVEL NEDVED ANDREA AGNELLI


La parola d’ordine è tranquillizzare i tifosi. Che sono preoccupati perché temono la penalizzazione com’è successo alla Juve. Così sia i vertici della Roma che della Lazio ieri hanno profuso a piene mani parole di rito sulla rispettiva estraneità ai sospetti della procura della Repubblica che l’altro giorno ha ordinato di perquisire le società capitoline e la Salernitana. per capire se sono state violate le leggi in materia di compravendita dei calciatori e plusvalenze. Le due società hanno dovuto consegnare ai militari della guardia di finanza le trattative precontrattuali, gli accordi sottoscritti e i patti tra le società e i giocatori per valutare la corrispondenza con quanto depositato in Lega e quanto effettivamente è avvenuto tra i club. Sarà un lavoro non breve quello degli investigatori, mentre è risaputo che la giustizia sportiva ha un iter molto più veloce, ma dovrà avere a disposizione il materiale degli inquirenti.

INDAGATI E CLASSIFICA

Com’è ormai noto, sotto inchiesta sono finiti il presidente della Lazio, Claudio Lotito, il dg Igli Tare, oltre all’altro dirigente laziale Angelo Fabiani. Sul registro degli indagati della magistratura di Tivoli, inoltre, sono finiti pure Ugo Marchetti e l’ex amministratore unico della salernitana, Luciano Corradi. Invece, la Procura della »Repubblica di Roma ha acceso i suoi fari investigativi sui proprietari della Roma, Dan e Ryan Friedkin, l’ex presidente James Pallotta e i dirigenti Mauto Baldissoni e Umberto Gandini. Le due Procure, dunque, si sono mosse in sintonia e non è escluso che già da tempo abbiano avviato intercettazioni telefoniche per comprendere effettivamente qual è il sentiment che aleggia nelle due società. Non c’è dubbio che le indagini sull’inchiesta pluvalenze delle Fiamme Gialle dopo le perquisizioni dell’altro giorno nelle sedi di Roma, Lazio e Salernitana aprono nuovi scenari per la giustizia sportiva. Nulla esclude, ma è ancora troppo presto per valutarlo, che all’orizzonte ci possa essere un ulteriore stravolgimento della classifica di Serie A. Soltanto quando i primi atti investigativi in merito alla compravendita di calciatori verranno trasmessi, come vuole la procedura, al procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, si potrà comprendere la piega degli effettivi sviluppi. Ma tutto dipenderà dalle tempistiche e di come evolverà la stessa inchiesta. È chiaro che se bisognerà attendere la chiusura delle indagini preliminari affinché la procura sportiva possa muovere i primi passi non ci potranno essere sviluppi a breve. Perché per una chiusura delle indagini per un’attività istruttoria di questo tipo richiederà parecchi mesi, a meno che il lavoro non sia iniziato molto tempo fa e le perquisizioni rappresentino il capitolo conclusivo. Così se da un lato gli inquirenti capitolini lavorano sulle operazioni a specchiò valutando possibili reati riguardanti false comunicazioni e dichiarazioni fraudolente mediante false fatturazioni, quelli di Tivoli, che indagano sulla società biancoceleste e quella campana, valutano i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, nonché per i reati di false comunicazioni sociali.

DIFESE

La Lazio ha subito tenuto a precisare che «tutti i documenti sono a posto e sempre a disposizione di tutte le autorità» ma i magistrati di Tivoli rispetto a quelli capitolini sembrano essere più avanti sulla fase dell’inchiesta. Potrebbe infatti essere scattata prima di quella “Prisma” che coinvolge la Juventus. Sono sette le operazioni di compravendita di calciatori tra i due club – tra le stagioni 2017/18, 2018/19, 2019/20 e 2020/21 sotto la lente di ingrandimento da parte della Procura. Gli inquirenti devono stabilire l’iter che ha definito il valore dei calciatori e come sono avvenuti i pagamenti, ma non solo perché c’è valutare anche chi ha stabilito e fissato il prezzo dei singoli giocatori. Più volte dalle società è stato spiegato come il prezzo di un calciatore emerge da una trattativa privata tra le due società. E questo è un aspetto tutt’altro che irrilevante perché c’è una componente di alea che non sarà facile smontare. A meno che, come nel caso della Juve, ci siano documenti e intercettazioni che dimostrano la presunta mendacità di determinate apposizioni nei bilanci.

JUVENTUS

E proprio rispetto a quella che mette nel mirino la Lazio, l’inchiesta che riguarda i movimenti della Roma appare essere legata a filo doppio alle plusvalenze Juventus e dunque alla chiusura dell’indagine “Prisma” della Procura di Torino giunta all’udienza preliminare, che proseguirà il prossimo maggio. Non a caso nel tra le operazioni che coinvolge la Roma dei Friedkin e dell’ex presidente Pallotta, si analizza l’operazione a specchio Spinazzola-Pellegrini, la stessa che era già stata analizzata dai pm piemontesi. Sul fronte che interessa di più i tifosi, almeno al momento, resta da comprendere come si muoverà la giustizia sportiva dato che le indagini, come si diceva, sono ancora in corso. Si sa che i tempi della giustizia ordinaria sono molto più lunghi e dunque il procuratore sportivo Chinè che ha condotto l’inchiesta sulla Juve sia sulle plusvalenze che sulla manovra stipendi, non potrà fare le sue eventuali richieste di sanzioni fino a quando le due Procura di Tivoli e Roma non gli avranno trasmesso le loro conclusioni. Non è neppure da escludere, ma è nel novero delle ipotesi, che si possano chiudere le due inchieste con una richiesta di archiviazione. James Pallotta si dice tranquillo perché “non c’è stato mai un problema nelle nostre operazioni di mercato”. Anche dalla Lazio di patron Lotito giungono dichiarazioni distintive affermando che “la società è una casa di vetro e tutte le operazioni sono state condotte nella massima trasparenza”. Il tempo dirà se a queste affermazioni corrisponderà la realtà investigativa, e solo allora i tifosi potranno comprendere che cosa Lazio, Roma e Salernitana rischieranno.

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