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Kings League Piqué batte tutti anche Shakira

di Redazione -


di ANDREA PREMOLI

 

Sulle immense qualità di Gerard Piqué come calciatore non ci sono mai stati dubbi, del resto un palmarès come il suo lo possono vantare in pochi nella storia del calcio.
Non sempre però chi è stato in grado di fare la differenza sul terreno di gioco riesce poi a fare lo stesso anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.
L’ex difensore spagnolo infatti, dal 5 novembre 2022, giorno in cui ha giocato la sua ultima partita con la maglia del Barcellona, non ha di certo potuto godersi il post carriera in maniera tranquilla, causa il turbolento divorzio dalla moglie Shakira per il quale è stato messo al centro di una gogna mediatica di livello internazionale. Nonostante questo però, Piqué è riuscito in pochissimo tempo a capovolgere l’ opinione di qualsiasi mezzo di comunicazione, spagnolo e non, tanto che ad oggi viene definito come un ‘Genio’ e non più come un ‘traditore’.
Il motivo di tutto questo è dovuto ad un progetto imprenditoriale che l’ ex difensore ha avviato insieme allo streamer spagnolo Ibai Llanos dal nome ‘Kings League’.
Si tratta di un torneo di calcio a sette completamente rivoluzionario, che strizza l’ occhio alla così detta ‘generazione z’, la quale è sempre meno interessata al mondo del pallone tradizionale, in quanto è più attratta da contenuti spettacolari e di breve durata.
Il format è composto da una divisione invernale, appena conclusa, ed una estiva, che inizierà nel mese di maggio. Le squadre partecipanti sono dodici, composte a loro volta da altrettanti giocatori, selezionati in seguito a candidature video, con un Draft in stile americano. Una delle tantissime particolarità è che l’ 11esimo e 12esimo giocatore di ogni team possono essere volti noti oppure ex giocatori. Ogni partita dura solamente quaranta minuti, ed il fischio d’ inizio avviene con le stesse modalità della pallanuoto, ovvero con tutti i giocatori che partono da fondo campo.
Nonostante il tempo di gioco sia ridotto, i colpi di scena non mancano mai, anzi, sono l’essenza di questo torneo, tanto che esiste la possibilità di poter sottrarre un giocatore alla squadra avversaria, di ottenere un rigore immediato, o di raddoppiare il valore di un gol.
Insomma, sembra un vero e proprio video game, ma sicuramente, e i dati lo confermano, Piqué e Llanos sono stati in grado di creare un qualcosa di inaspettato e incredibile; basti pensare che pochi giorni fa, la Final Four del torneo si è svolta al Camp Nou, con ben 92.522 spettatori sugli spalti, senza contare i milioni di fans connessi da tutto il mondo tramite Twitch.
Proprio quest’ultimo punto rappresenta un aspetto fondamentale della ‘Kings League’, tantoché alcune regole sono state addirittura decise dai fans votando sulla piattaforma di live streaming più in voga del momento.
Oltre a Piqué i volti noti coinvolti in questo progetto sono diversi; Casillas e il Kun Aguero ad esempio sono presidenti di due squadre, mentre il Chicharito Hernandez e Ronaldinho hanno addirittura giocato delle partite. Proprio l’ ex fantasista di Milan e Barcellona assieme all’ attuale capitano della selezione verde oro Neymar, saranno i proprietari di due squadre nella versione brasiliana del torneo.
La Kings League dunque a solo pochi mesi dalla sua creazione, sembra essersi già appropriata di uno spazio importante nel panorama sportivo, andando incontro alle esigenze e ai gusti di milioni di giovani, esattamente uno dei motivi per cui era nata, tra i vertici del calcio mondiale, l’ idea di creare la Superlega, cercando così di evolvere un sistema ancora troppo ancorato alle tradizioni, che guarda con paura, scetticismo e arroganza a qualsiasi possibile innovazione, esattamente al contrario di molti altri sport.


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