Waste Shark arriva lo squalo mangia plastica
La produzione di plastica nel mondo dal 1964 a oggi è passata da 15 milioni a oltre 330 milioni, una situazione drammatica per l’ambiente destinata a peggiorare. Ogni anno circa 9 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani, una recente stima riporta numeri apocalittici, si parla di oltre 160 milioni di tonnellate di plastica che galleggiano nei mari di tutto il mondo. Per cercare di arginare in parte l’arrivo del materiale plastico nei mari attraverso i fiumi, una startup olandese ha sviluppato e brevettato il WasteShark. Un drone marino modellato sul pesce più grande del pianeta, l’innocuo squalo Balena. La serie WasteShark è progettata per essere estremamente efficiente, longeva, non minacciosa e soprattutto a zero impatto ambientale, essendo alimentata a batteria per evitare qualsiasi emissione di gas serra. La loro funzione è quella di ripulire le nostre acque. ll drone è stato ideato per raccogliere rifiuti marini di plastica, riesce a rimuovere fino a una tonnellata di materiale al giorno. Munito di telecamera POV, il WasteShark consente all’operatore di localizzare le plastiche e monitorare l’operazione in tempo reale, con un aggiornamento e salvataggio dati autonoma in tempo reale. Ogni volta che il WasteShark è a pieno carico tutti i rifiuti vengono agevolmente scaricati a terra, grazie alla cartuccia a cestello facilmente rimovibile. Il drone è stato recentemente testato a Canary Wharf, famoso polo finanziario londinese sulle rive del Tamigi. Una località frequentata da 150.000 persone al giorno, tra lavoratori, turisti e amanti dello shopping. Proprio questo grande afflusso quotidiano, ha portato la startup a voler testare la loro creazione in queste acque. L’elevato numero di visitatori, rende purtroppo impossibile evitare che tazzine usa e getta e altri involucri di plastica finiscano in acqua. Le sue dimensioni sono di tutto rispetto, 161 cm di lunghezza, 114 cm di larghezza e 46 cm di altezza e il suo peso è di 45 kg. La sua guida è radiocomandata con una portata di 3 km e un’autonomia di 10 ore. Il software inoltre analizza la qualità delle acque, raccogliendo dati fondamentali per monitorare l’evoluzione giornaliera dell’ecosistema in cui opera, lo stato del grado di inquinamento e la presenza di specie aliene e anomale fioriture, causate spesso dall’aumento della temperatura. Il drone marino spazzino sicuramente non risolverà la piaga mondiale dell’inquinamento da plastica, ci fa comunque capire come la tecnologia possa adattarsi alla natura, contribuendo a migliorare la vita del nostro pianeta. Resta di fondamentale importanza ridurre l’utilizzo della plastica, affrontare sempre più spesso il problema dell’inquinamento, sensibilizzando gli adulti e educando i più piccoli fin dai primi anni di scuola, promuovendo così maggiore attenzione a questa drammatica situazione ambientale che peggiora anno dopo anno.
Questi particolari droni marini, possono essere utilizzati non solo per recuperare le plastiche ma anche piccoli e medi detriti portati dalle frequenti inondazioni e le classiche biomasse presenti nei corsi d’acqua. Gli ambienti ideali dove farlo operare sono porti, porticcioli, attracchi turistici e corsi d’acqua nelle città. Il WasteShark è stato progettato per accedere alle tipiche strozzature galleggianti, formate principalmente da rifiuti. Uno strumento unico e moderno che a breve potremmo vedere all’opera anche in molti dei nostri corsi d’acqua e nei numerosi porti d’Italia.
Questi particolari droni marini, possono essere utilizzati non solo per recuperare le plastiche ma anche piccoli e medi detriti portati dalle frequenti inondazioni e le classiche biomasse presenti nei corsi d’acqua. Gli ambienti ideali dove farlo operare sono porti, porticcioli, attracchi turistici e corsi d’acqua nelle città. Il WasteShark è stato progettato per accedere alle tipiche strozzature galleggianti, formate principalmente da rifiuti. Uno strumento unico e moderno che a breve potremmo vedere all’opera anche in molti dei nostri corsi d’acqua e nei numerosi porti d’Italia.
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