Economia

Superbonus vuol dire fiducia

di Domenico Pecile -

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Via libera della Camera alle dichiarazioni di voto sulla fiducia sul decreto Crediti, con la chiama per appello nominale, sul provvedimento che contiene le novità sui crediti fiscali legati ai bonus edilizi, incluso il Superbonus. Terminato l’iter a Montecitorio, il testo passa al Senato. Dovrà essere convertito in legge entro il 17 aprile. La novità più importante è che il Superbonus (la cui norma dall’entrata in vigore è stata cambiata 19 volte, mentre quella sulla cessione crediti e lo sconto in fattura, ha subito 14 correzioni) ha una nuova data di scadenza: è stato infatti prorogato fino al 30 settembre e i crediti spalmati fino a 20 anni, come aveva indicato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Si potrà usufruire di cessioni e sconti in fattura grazie a una sanatoria. Una soluzione che il Governo ha voluto per evitare che centinaia di milioni di euro “finiscano nel nulla”, superando il termine che era stato fissato nell’ultimo decreto Milleproroghe. La riapertura dei termini sarà disponibile soltanto per le cessioni effettuate a favore di banche, società appartenenti a gruppi bancari, intermediario finanziari e assicurativi. Della proroga del Superbonus potranno fruirne le villette, ma soltanto quelle che abbiano conclusi almeno il 30 per cento dei lavori entro lo scorso 30 settembre. Escluse e poi riammessi dallo stop alle cessioni e sconto corrispettivo per Onlus, Iacp e per gli interventi destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche. “Siamo soddisfatti che il Governo abbia fatto l’emendamento di Azione-Italia viva che consente anche alle Onlus di accedere al bonus 110%, ma alcune criticità tecniche della riformulazione rischiano di vanificarne l’applicazione”, è stato il commento di Davide Faraone, deputato di Azione-Italia viva. Poi, il Terzo Polo ha aggiunto che “la storia ha dimostrato che la cedibilità totale e indiscriminata dei bonus edilizi è stata un errore tragico”. “Nella mia personale visione – ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -, e ho avuto modo di dirlo pubblicamente, non avrei finanziato le seconde case, bisognava concentrarsi sui condomini, sulle prime case, sull’edilizia popolare e bisognava anche chiudere quanto deciso, ciò alla fine del 2021”. Il decreto prevede anche che le banche avranno la possibilità di convertire i crediti e Bpt. “È un decreto molto importante quanto necessario. La nostra responsabilità è aiutare le imprese, ma anche non distruggere i conti pubblici. Non siamo più al tempo della pandemia – sono state le parole di Laura Cavandoli, parlamentare della Lega – quello in cui si stanziavano milioni di euro per i banchi a rotelle, i monopattini, i bonus a pioggia. Noi vogliamo far partire la nostra economia e governare il Paese in modo consapevole e con una visione di lungo periodo”. Poi, entrando nel dettaglio del decreto, Cavandoli ha aggiunto: “Il Superbonus è un istituto normato in maniera disordinata e senza alcuna organicità, con “un impianto normativo che ha espletato effetti positivi solo nel breve, brevissimo periodi, sia come crescita economica sia come sostenibilità”. Insomma “una norma socialmente iniqua e con coperture insufficienti e gravose”. Durissimo il commento, invece, di Emiliano Fenu, capogruppo in Commissione finanze della Camera. “Tagli alla Sanità, all’Istruzione, ai fondi per la casa, agli investimenti. A tutto questo – ha affermato – abbiamo assistito. Oggi è la volta del Superbonus, a cui con questo decreto state assestando il colpo mortale. All’indomani delle elezioni regionali, con una tempistica degna del più disgustoso cinismo, averte fermato tutto, avete tradito anche in questo i vostri elettori, esattamente come li avete traditi sul taglio delle accise, sulla pacchia finita per l’Europa, sull’abolizione dell’immigrazione, sugli scostamenti di bilancio di Salvini da 50 miliardi, sulla crescita economia. Siamo contrari a questo provvedimento e contro tutti i provvedimenti di questo Governo che hanno il solo effetto di deprimere la nostra economia e scardinare misure in grado di generare crescita economica e sociale del Paese”.

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