La Porta delle Farfalle Catania e l’inno alla creatività
Un’intera giornata all’insegna della creatività della Fondazione Antonio Presti. Un giorno interamente dedicato alle scuole e ai licei di Librino – e non solo – affinché ricevano il dono che, ormai da anni, è in lavorazione nel popoloso quartiere di Catania: venerdì 14 aprile 2023, alle ore 9:30, sarà inaugurata la Porta delle Farfalle. La nuova opera di bassorilievo monumentale voluta dal mecenate Antonio Presti, 15 anni dopo la realizzazione dell’ormai celebre Porta della Bellezza. Nel 2009, la prima delle porte monumentali è stata svelata alla città dell’Etna di fronte a un pubblico di migliaia di persone: alta otto metri, lunga 500, una delle più grandi opere di land art al mondo. Un cavalcavia prima anonimo, al quale Presti è riuscito ad associare un impegno etico: restituire bellezza al quartiere di Librino, la più nota delle periferie del capoluogo catanese. Duemila bambine e bambini del rione si erano impegnati per realizzare i manufatti di terracotta installati sul cavalcavia, diventando in prima persona creatori di arte. Adesso, quindici anni dopo, il valore di quel lavoro è sotto gli occhi di tutti: nessun atto di vandalismo ha mai sporcato la Porta della Bellezza, a dimostrazione di quanto la sua realizzazione sia stata condivisa da tutti gli abitanti del quartiere. Da questo è nata l’esigenza di rendere epico ciò che era già storico. Il 14 e il 15 aprile, partendo dalla prima Giornata della creatività della Fondazione Antonio Presti, sarà inaugurato il lavoro iniziato nel 2020. Un ulteriore chilometro del cavalcavia che taglia in due Librino è stato trasformato in una galleria d’arte a cielo aperto, con 50 opere per un totale di 100mila formelle di terracotta. La Porta delle Farfalle è il frutto di tre anni di impegno: sono state coinvolte quindicimila persone di Librino, le mamme, i bambini e le bambine, i condomini e le associazioni del territorio, oltre che cinquemila studenti di venti licei artistici siciliani. «Il 14 aprile 2023, alle ore 9:30, tutto ciò che è stato concepito verrà alla luce. La giornata è il culmine di un processo che, attraverso la realizzazione dell’opera condivisa con 20mila persone, arriva alla restituzione della visione della bellezza – sottolinea il mecenate Antonio Presti – Nei pomeriggi di venerdì 14 e sabato 15 aprile, dalle 16:30 all’imbrunire, l’opera, alla presenza degli artisti e architetti coinvolti, sarà presentata alla città di Catania e a tutti gli abitanti del quartiere.
È bello pensare a un futuro in cui tutte le scuole della Sicilia si uniscono per proteggere Librino». Il quartiere intero si sta preparando con gioia in vista della due giorni. La mattina del 14 aprile l’intera lunghezza del cavalcavia si trasformerà in un palcoscenico dedicato a tutte le arti: da quelle figurative alla danza, dalla musica alla poesia. Ciascuna performance è pensata e realizzata dalle insegnanti e dai loro allievi, dalle mamme e dai loro figli e figlie, dalle associazioni e dalle scuole di danza. «È un processo di crescita collettiva, che parte dalle scuole dell’infanzia e arriva fino ai licei. L’unico bene comune di inestimabile valore è la bellezza della conoscenza, il vero potere è il sapere», conclude Presti. Importanti traguardi, quelli raggiunti negli ultimi anni dal Mecenate, che non ha mai smesso di portare avanti la sua missione nonostante le numerose difficoltà: “Quando si sceglie un patto di devozione, alla bellezza, alla cultura, alla conoscenza, anche in nome di una scelta etica della propria vita, non è mai facile. E’ la differenza che restituisce l’anima e questo mio impegno nonostante le lotte, dal sistema politico corrotto, alla mafia, agli ingiusti processi per abusivismo, dopo tanto tempo conferma come mai l’impegno etico sia sempre superiore e più importante di quello estetico. Le mie sono state prove e oggi, invece di rivendicare penso che la condizione più bella sia proprio quella del ringraziamento”. E aggiunge: “Mi sento sempre di continuare e ringraziare ad esempio per il mio impegno a Librino, periferia molto difficile di Catania, ai margini della città. Bisogna trovare anche lì il diritto della cittadinanza passando per la conoscenza della bellezza. Li da anni abbiamo lavorato, e lavoro anche in questo momento, a grandi opere monumentali condivise con la gente del posto. Tutto questo ha restituito identità e protezione alla bellezza”.
È bello pensare a un futuro in cui tutte le scuole della Sicilia si uniscono per proteggere Librino». Il quartiere intero si sta preparando con gioia in vista della due giorni. La mattina del 14 aprile l’intera lunghezza del cavalcavia si trasformerà in un palcoscenico dedicato a tutte le arti: da quelle figurative alla danza, dalla musica alla poesia. Ciascuna performance è pensata e realizzata dalle insegnanti e dai loro allievi, dalle mamme e dai loro figli e figlie, dalle associazioni e dalle scuole di danza. «È un processo di crescita collettiva, che parte dalle scuole dell’infanzia e arriva fino ai licei. L’unico bene comune di inestimabile valore è la bellezza della conoscenza, il vero potere è il sapere», conclude Presti. Importanti traguardi, quelli raggiunti negli ultimi anni dal Mecenate, che non ha mai smesso di portare avanti la sua missione nonostante le numerose difficoltà: “Quando si sceglie un patto di devozione, alla bellezza, alla cultura, alla conoscenza, anche in nome di una scelta etica della propria vita, non è mai facile. E’ la differenza che restituisce l’anima e questo mio impegno nonostante le lotte, dal sistema politico corrotto, alla mafia, agli ingiusti processi per abusivismo, dopo tanto tempo conferma come mai l’impegno etico sia sempre superiore e più importante di quello estetico. Le mie sono state prove e oggi, invece di rivendicare penso che la condizione più bella sia proprio quella del ringraziamento”. E aggiunge: “Mi sento sempre di continuare e ringraziare ad esempio per il mio impegno a Librino, periferia molto difficile di Catania, ai margini della città. Bisogna trovare anche lì il diritto della cittadinanza passando per la conoscenza della bellezza. Li da anni abbiamo lavorato, e lavoro anche in questo momento, a grandi opere monumentali condivise con la gente del posto. Tutto questo ha restituito identità e protezione alla bellezza”.
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