NUCLEARE SI RIPARTE
Arriva dalle imprese una risposta immediata a un’alleanza italo-francese sul nucleare che in Italia rimane nelle nebbie e nelle sabbie mobili di dichiarazioni incrociate e contraddittorie. Edf, Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare annunciano di aver firmato una lettera di intenti per lo sviluppo del nuovo nucleare. Imprese francesi e italiane, quindi, coniugano i loro propositi per “far leva sulle competenze specifiche” e “per valutare potenziali cooperazioni industriali per lo sviluppo dell’energia nucleare in Europa, in particolare nel campo degli Small Modular Reactors”, piccoli reattori da 300 MW dagli investimenti contenuti. Il tono è di cautela. Si parla di “sviluppo del nuovo nucleare in Europa” e di “sua diffusione in Italia”, precisando che da noi questo potrebbe avvenire “in prospettiva”. Quasi a dire: non ci fidiamo tanto che possa accadere. In concreto si vuole valorizzare nell’immediato le competenze della filiera nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del Gruppo Edf, per stimolare finalmente “una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia”. Che evidentemente non c’è stata, con Matteo Salvini che aveva partorito un “Avanti, futuro!” e il suo collega, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che si era nascosto dietro le veline della burocrazia formale. La sola sua viceministra, la leghista Vannia Gava, l’incontro con la sua collega francese Agenes Pannier Runacher sul nucleare lo aveva fatto davvero, confermandole l’interesse del governo Meloni. E oggi commenta: “Estremamente interessante la lettera. Ribadisco – dice a L’identità – che il cammino verso la decarbonizzazione e la neutralità tecnologica ci porta necessariamente ad andare nella direzione del nucleare di nuova generazione. Le rinnovabili da sole non basteranno. Ciò non significa non continuare ad investire e a spingere su di esse e sull’idrogeno. Al contrario: al Mase è grande il lavoro che portiamo avanti, sia in termini di autorizzazioni alle nuove installazioni (oltre 12 Gw) che per la semplificazione normativa. Anche sul fronte idrogeno, sono in dirittura d’arrivo rilevanti investimenti nell’industria e nei settori hard-to-abate per sostituire i fossili. A tutto questo va affiancata una sorgente di energia continua e sicura come il nucleare di nuova generazione, non sostitutiva ma assolutamente complementare”. Il sottosegretario coglie anche l’occasione per tornare sulle sue dichiarazioni dei giorni scorsi su “politiche scellerate” che finora hanno frenato il nucleare. “In Francia, a Cadarache – dice – si sta allestendo il prototipo di una centrale nucleare a fusione. Qui abbiamo Enea che sta portando avanti importanti progetti di ricerca. Ma siamo ancora indietro, anche su fusione e fissione. E se pensiamo che da noi alcuni partiti non vogliono sentir parlare di nucleare, mentre il mondo evolve…”.
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