Attualità

LO STATO FA ALL-IN

di Cristiana Flaminio -

Slot Machine


Lo Stato fa all-in. In poco meno di due anni, caratterizzati dalla pandemia e dallo choc energetico, le entrate dell’Erario dovute ai giochi sono quasi raddoppiate. Secondo i numeri diffusi dall’agenzia delle dogane e dei monopoli, nel 2022 sono arrivati, allo Stato, circa undici miliardi di euro solo da giochi, lotterie e scommesse. Numeri di una certa rilevanza se si considera che, contestualmente, dal monopolio sulle sigarette e tabacchi ne sono giunti quindici nelle casse dell’Erario. La proporzione, geometrica, si coglie mettendo a confronto i dati degli anni passati. Nel 2020, infatti, il gioco garantiva all’Erario sei miliardi di euro, l’anno successivo ne portò otto. Il 2022, invece, si è chiuso con incassi record che rappresentano quasi il doppio di quanto incamerava lo Stato rispetto al biennio precedente.
Il fenomeno del gioco è, dunque, in netta crescita. E non è certo un caso. Gli italiani, impoveriti dalla pandemia e dopo aver subito la mazzata contemporanea del caro vita e degli aumenti delle bollette, si affidano sempre di più al gioco per tentare di guadagnare qualcosa extra. Ma il banco, in questo caso lo Stato, vince sempre. Stando ai dati diffusi dall’Adm nel libro blu che fa riferimento alle attività del 2021, il giro d’affari si va facendo sempre più turbinoso. E, insieme a questo, cresce anche il fenomeno dell’abusivismo, dei giochi illegali. Solo nel 2021, infatti, sono stati inibiti ben 197 siti internet, accertati poco meno di 95 milioni di euro di imposta, irrogate più di tremila sanzioni a fronte dei controlli esercitati in poco meno di 11mila esercizi.
Inoltre, Adm ha fatto sapere che nel 2021 “tutti i valori del settore giochi hanno registrato una crescita rispetto al 2020”. Che si è espressa, in termini percentuali, nell’aumento del 26% relativo alla raccolta, del 27% per le vincite, con poco meno del 20% in più di spesa e il 16,2% di incassi maggiori per l’Erario. In particolare, a trascinare il settore (che valeva due anni fa 8,4 miliardi di euro in fiscalità) ci sono le lotterie (da cui arrivano poco meno di 1,8 miliardi al fisco), poi il lotto (1,1 mld). L’apporto delle New Slot, degli apparecchi Awp è il maggiore e supera i due miliardi di euro. Reggono le Vlt, un impatto di oltre 735 milioni di euro e i giochi numerici a totalizzatore apportano alle casse dello Stato intorno ai 471 milioni. Poco più di 1 miliardo arriva poi dagli “altri giochi”, i siti online e le scommesse. Con la pandemia, ha preso ancora più vigore il gioco a distanza. Preferito specialmente dai più giovani tanto che, nel 2021, c’erano 1,36 milioni di conti online aperti e intestati a persone tra i 18 e i 24 anni. Segue, subito dopo, la fascia d’età 25-34 (1,25 milioni di conti). Tra i giovanissimi, le donne che giocano sono in netta minoranza (poco meno del 16%) mentre tra i seniores (oltre i 55 anni) le quote rosa risultano in leggera maggioranza. Questi sono i numeri del gioco legale. Ma il fenomeno illegale, sommerso, abusivo non è debellato. Anzi. Solo una settimana fa, in Umbria, è stato arrestato un cittadino turco accusato di essere membro di un’organizzazione che faceva del gioco fuori dai monopoli di Stato il suo business. Il blitz, su scala europea, è scattato a seguito dell’inchiesta Eurojust, partita nel 2019, e ha coinvolto altre 25 persone tra Francia, Moldavia, Romania e Germania.

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