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SPORT PARADE

di Filippo Tabacchi -

MATTEO PIANTEDOSI MINISTRO DELL'INTERNO


Dopo l’agguato scattato la scorsa settimana sull’autostrada A1, nel tratto di Badia di pino est nell’aretino, il ministro dell’Interno Piantedosi ha deciso di vietare alle tifoserie del Napoli e della Roma tutte le trasferte per due mesi. Un provvedimento che era nell’aria. Dopo ore di riunione, il Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive aveva stilato una mappa, indicando tutti gli incontri a rischi scontri a cui avrebbero potuto partecipare le due tifoserie. Diversamente dal solito in questa occasione non sono stati gli stessi prefetti ma il titolare del Viminale. In passato ricordiamo solo un precedente che vide l’allora ministro Angelino Alfano nel 2014 prendere lo stesso provvedimento vietando per tre mesi le trasferte ai tifosi dell’Atalanta dopo i gravi scontri verificatisi nel post-partita con i tifosi della Roma fuori dalla loro curva. Questo provvedimento certamente non sarà l’unico e non farà certamente calare l’attenzione della Digos verso i gruppi di tifosi più facinorosi, in vista della partita Napoli Roma del 29 gennaio, non sottovalutando il fatto che le due squadre potrebbero incontrarsi nuovamente dopo qualche settimana agli ottavi di finale di Coppa Italia nel caso i partenopei centrassero il passaggio al turno contro la Cremonese. Saranno inoltre rafforzati tutti i controlli nei tragitti delle tifoserie organizzate per cercare di evitare che si ripetano le stesse scene della scorsa settimana quando l’autostrada si è trasformata in un vero far-west. Numerosi e di lunga durata saranno i Daspo, molti tifosi infatti sono stati riconosciuti grazie alle telecamere, questi a giorni verranno convocati dalle questure per ricevere il benservito. Ci si chiede perché non si riesca nel 2023 a cambiare mentalità, prendendo esempio da altri sport come il rugby, dove le tifoserie si accomodano sugli spalti mischiandosi tra di loro senza nessun astio. Sicuramente spesso gli atteggiamenti di molti giocatori, tra simulazioni e scorrettezze non aiutano a calmare gli animi sugli spalti, sarebbe il caso partendo dal campo di dare il buon esempio, perché andare a vedere una partita allo stadio dev’essere un piacere non un calvario.


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