Lo strano suicidio del “re dei bancomat”: le sue ceneri in un “lampadario”
Giuseppe Molinelli, “il re dei bancomat”, è morto. Ne è sicuro il suo avvocato Robert Venturi che da giorni rilascia ampie dichiarazioni asserendo che solo l’inefficacia della burocrazia e una fantasia troppo spinta stanno generando sospetti su una morte avvenuta per suicidio in Spagna. Un suicidio del quale nessun giornale, italiano o spagnolo, ha dettagliato le modalità.
Quarantaquattro anni, detto anche “il nano della banda del Pilastro”, il quartiere di Bologna ove era cresciuto, Molinelli fu arrestato perché ritenuto l’autore, con altri complici, dell’assalto a 73 bancomat in tutta Italia con la tecnica delle “marmotte” esplosive introdotte negli apparecchi per rapinarli. Scarcerato in attesa dell’esito del processo, era andato nella Spagna orientale dove aveva aperto il ristorante Gnam Gnam a Benidorm, località balneare della famosa Costa Blanca appartenente alla Comunità autonoma Valenciana, conosciuta come “la New York del Mediterraneo” o “la Miami della Spagna”, un profilo social su Facebook lo ritrae ancora, attorniato da due bambini, a pubblicizzare il “mangia italiano”.
A Benidorm, secondo il suo avvocato, Molinelli si è suicidato “per motivi personali” il 13 giugno del 2024. E dodici giorni dopo, a Granarolo, si è svolta una cerimonia funebre – ora il legale precisa che fosse solo una sua commemorazione a favore di parenti e amici – in una chiesa ove una sua misteriosa “zia” espose ai presenti le sue ceneri racchiuse in quella che al sacerdote parve non proprio una comune urna, ma più una sorta di “lampadario”. Una zia scomparsa subito dopo quella strana commemorazione.
Intanto la condanna a suo carico, per oltre 9 anni, era divenuta esecutiva e i carabinieri lo cercavano. Ricerche proseguite e approfondite su una documentazione pervenuta dal Consolato italiano che confermerebbe la morte di Molinelli, forse non completamente acquisita dagli uffici dello stato civile del Comune che lo sapeva essere iscritto all’Anagrafe dei residenti all’estero. Non sarebbe misterioso, secondo l’avvocato Venturi, neanche il dettaglio di una carta d’identità rilasciata a Venturelli e mai ritrovata dopo la notizia del suo suicidio, che lui indica essere stato anche definitivamente acclarato dai magistrati spagnoli. Ora – dice il legale – l’avrebbe sua madre qui in Italia. Chiarimenti che non bastano a chi si ostina a pensare che “il re dei bancomat” sia ancora vivo.
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