India-Pakistan: scambio di colpi tra militari nella Valle di Leepa
La strage di Pahalgam rischia di avere conseguenze devastanti. Scontri a fuoco si sono registrati fra militari di India e Pakistan assegnati a una postazione sulla Linea di controllo che separa i due Paesi. A denunciarlo è stata una fonte ufficiale del distretto della valle di Jhelum, nel Kashmir amministrato da Islamabad.
“Nella notte ci sono stati scontri a fuoco da una postazione militare all’altra nella Valle di Leepa. Non sono stati coinvolti i civili. La vita va avanti normalmente. Le scuole sono aperte”, ha spiegato l’informatore.
A Srinagar, nella parte indiana della regione, è atteso il capo dell’Esercito di Nuova Delhi. Il generale Upendra Dwivedi farà una valutazione della situazione della sicurezza nel Jammu e Kashmir, dopo il bagno di sangue di martedì scorso per il quale le autorità indiane hanno puntato l’indice contro il Pakistan, con l’accusa di sostegno al “terrorismo transfrontaliero”.
Lo scambio di colpi tra militari è avvenuto mentre la polizia in Kashmir faceva sapere di aver identificato tre presunti attentatori affiliati al gruppo Lashkar-e-Taiba, che sarebbe coinvolto nell’attacco di tre giorni fa, dei quali ha diffuso un identikit, con un taglia per chi abbia informazioni di due milioni di rupie, pari a circa 20mila euro.
Nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro indiano Narendra Modi, al quale “ha rinnovato a nome del governo italiano il cordoglio per le vittime del brutale attacco terroristico in Kashmir del 22 aprile”.
“Il presidente Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito l’impegno dell’Italia nel contrasto al terrorismo internazionale, concordando con il primo ministro Modi sull’esigenza di rafforzare ulteriormente il dialogo bilaterale e un’azione congiunta in materia. La telefonata ha consentito anche uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sullo stato di avanzamento del partenariato strategico tra Italia e India, nel solco del Piano d’azione che il presidente Meloni e il primo ministro Modi hanno adottato lo scorso novembre”.
Secondo l’India, il Pakistan sostiene i gruppi terroristici nel territorio conteso. La Resistenza del Kashmir, nota anche come Fronte della Resistenza, è una fazione militante che negli ultimi anni ha rivendicato l’uccisione di civili appartenenti alle minoranze. L’India l’ha classificata come “organizzazione terroristica” collegata al gruppo islamista fuorilegge Lashkar-e-Tayyiba, responsabile degli atti terroristici del 2008 a Mumbai.
Il declassamento dei rapporti diplomatici tra i due Stati confinanti e la sospensione del Trattato sulle acque dell’Indo potrebbe minare la stabilità di tutta la regione.
La sospensione del diritto all’acqua, in particolare, è stata interpretata dal Pakistan come un’azione “belligerante”. Il ministro dell’Energia pachistano Awais Leghari ha definito l’iniziativa “un atto di guerra”, sottolineando che “ogni goccia ci appartiene di diritto e la difenderemo con tutte le nostre forze: legalmente, politicamente e a livello globale”.
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