Attualità

Padri che sparano ai figli: il sicario di Gucci e l’ex Pr

di Ivano Tolettini -

sicario gucci


Il sicario di Gucci è molto grave, mentre Vladislav Gaio a Belluno uccide il discendente di 17 anni e si toglie la vita

Drammi che si consumano in preda all’ira funesta quando la mente diventa un bosco fitto come nel XIII canto dell’Inferno, dove abitano mostruose creature come le Arpie e le cagne infernali. Così la cronaca è costretta a occuparsi di padri che vogliono trasformarsi nei carnefici dei loro figli, sangue del proprio sangue, e una volta realizzato l’enormità di quello che hanno appena commesso, decidono di farla finita, di diventare violenti anche contro se stessi. Succede al killer di Maurizio Gaucci, Benedetto Ceraulo, che l’altro giorno in una villetta nel Pisano, a Santa Maria a Monte, con un piccolo revolver spara al proprio figlio 37enne, lo ferisce a un occhio ma costui per fortuna non è in pericolo di vita, quindi rivolge l’arma verso se stesso per suicidarsi: adesso è ricoverato in gravissime condizioni. La tragedia, purtroppo, è invece completa nel Bellunese, a Lamon, dove l’ex Pr di una discoteca, il 49enne Vladislav Gaio (nella foto), litiga ferocemente con il figliolo Riccardo, 17enne, dapprima lo colpisce con una serie di coltellate prima di finirlo con una pistola usata per la macellazione degli animali, quindi, come nel caso di Ceraulo, rivolge l’arma verso di sé e si ammazza.

IL SICARIO DI GUCCI E IL GRAFFIO – Trent’anni dopo quel sanguinoso 27 maggio in cui Patrizia Reggiani volendosi vendicare dell’ex proprio uomo, interpretò il ruolo della mandante per farlo assassinare ingaggiando, tramite una maga e un intermediario dalla lingua lunga che dalle parti di Milano si qualifica come un pirla – perché in una partita a poker spifferò a un sodale di gioco il canovaccio del delitto -, il ristoratore pieno di debiti Benedetto Ceraulo, all’epoca 33enne, che venne privato della libertà fino a due anni fa, è tornato a colpire con un’arma per un movente allucinante: un graffio sulla sua macchina. Ma è possibile? “Siamo al lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e il movente dell’insano gesto – scrivono in un comunicato stampa, concordato con la Procura della Repubblica, i carabinieri di Pisa -, verosimilmente dovuto a futili motivi. L’uomo avrebbe perso il controllo a seguito della constatazione di un graffio sulla sua auto cagionato dal figlio. Gli inquirenti stanno conducendo tutti gli accertamenti necessari, incluse le verifiche sull’arma, una pistola di piccolo calibro con matricola abrasa, ritrovata sul posto, utilizzata verosimilmente per colpire il figlio e per compiere il gesto autolesionistico”. Come detto il 37enne figlio Gaetano se la caverà. Dopo essere stato ferito dal padre è salito sull’auto e si è allontanato raggiungendo un vicino locale pubblico da dove ha dato l’allarme alle forze dell’ordine e al 118. Adesso è ricoverato ma la prognosi non sarebbe preoccupante. Nel frattempo il sicario di Gucci si è sparato, rimanendo lui sì gravemente ferito, ed è piantonato dai carabinieri per tentato omicidio e la detenzione di arma clandestina, entrambi i reati aggravati dalla recidiva specifica. Ma in questo momento per lui l’inchiesta giudiziaria è il minore dei problemi, visto che è in prognosi riservata.

UNA FAMIGLIA SPEZZATA – Nel Bellunese, invece, Vladislav Gaio e la moglie convivevano ancora sotto lo stesso tetto, ma la comunione matrimoniale era spezzata. I dissidi familiari si sarebbero infittiti e l’altro pomeriggio, mentre la donna era al lavoro, Gaio che era di origine polacca e che da tempo non aveva un’occupazione, al culmine di una violenta lite con Riccardo ha cominciato ad accoltellarlo e poi gli ha sparato. Padre e figlio non era la prima volta che se le cantavano, ma stavolta la rabbia ha accecato l’uomo, che in passato aveva lavorato come uomo immagine di una discoteca, fino a scagliarsi contro il 17enne per ucciderlo. I carabinieri non escludono che Gaio abbia voluto farla pagare a quella che ormai era l’ex compagna, in un quadro di soprusi domestici. A scoprire i due corpi esanimi è stata l’altra figlia e sorella 14enne.


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