Editoriale

Nel solco della Chiesa ora l’Unione europea deve chiedere la pace

di Adolfo Spezzaferro -


Papa Francesco e la pace: se da un lato il Pontefice deve fare il suo lavoro e quindi chiedere in nome di Dio che tutte le guerre finiscano, dall’altro Bergoglio letteralmente fino all’ultimo ha chiesto un cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza. Purtroppo, però, con la sua morte si ferma la Serie A (e non gli altri sport, che assurdità) ma non la guerra. Tutti auspicano che il successore di Francesco sia nel suo solco (Parolin è tra i più papabili proprio per questo) perché la Chiesa deve continuare a stare dalla parte dei poveri e degli oppressi, di chi subisce l’orrore della guerra (come potrebbe essere altrimenti?). Su questo c’è concordia universale, almeno a parole. A noi però viene in mente che mai nessuno come Bergoglio, “venuto dalla fine del mondo”, ha globalizzato la Chiesa, minimizzando la sua natura romana, europea, occidentale – deludendo così i conservatori e i tradizionalisti. Oggi quindi è tempo che l’Europa (l’Ue in primis) riscopra la Chiesa come fulcro dei suoi valori, assieme alla libertà e alla democrazia. Per chiedere con voce ancora più forte la pace a Gaza e in Ucraina.


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