Omicidio-suicidio in un villaggio di montagna a Belluno
Le grida, una lite, nuove grida e poi uno sparo: nel pomeriggio di ieri una tragedia nella comunità di Oltra, una frazione di Lamon in provincia di Belluno che è poco più di un villaggio di montagna con poche decine di abitanti, colpita dalla notizia dell’omicidio-suicidio avvenuto sul posto: Vladislav Gaio, un uomo di circa 50 anni di origine polacca, ha ucciso il figlio Riccardo, studente di 17 anni, con un coltello per poi togliersi la vita sparandosi con un’arma, forse un fucile da caccia o una pistola da macellazione.
La tragedia è stata scoperta dopo che i vicini di casa hanno sentito delle urla e lo sparo, allertando i carabinieri e il Servizio 118. Sul posto sono poi intervenuti anche il magistrato di turno e in precedenza l’elicottero del Suem, ma per padre e figlio non c’era più nulla da fare. estranea alla dinamica delle ultime concitate fasi della tragedia la madre del ragazzo che viveva con loro ed era presente in casa.
Secondo le ricostruzioni, Vladislav Gaio, che da tempo era privo di un lavoro stabile e aveva precedenti esperienze come uomo immagine in discoteche e insegnante di arti marziali, avrebbe accoltellato più volte Riccardo al petto durante una lite molto accesa – pare che il giovane contro il parere dei genitori avesse voluto lasciare gli studi per cercarsi un lavoro -, per poi togliersi la vita sparandosi. Nell’abitazione al momento era presente anche la madre di Riccardo, Mirella, e una sorellina di 12 anni, oltre all’anziana madre di Vladislav.
I vicini hanno espresso stupore e dolore, sottolineando che la famiglia Gaio era conosciuta e integrata nella comunità, anche se erano noti a molti litigi e tensioni familiari. Il sindaco di Lamon, Loris Maccagnan, è intervenuto sul posto e ha seguito da vicino l’evolversi finale della situazione, manifestando vicinanza e preoccupazione per quanto accaduto.
Le motivazioni precise dietro all’omicidio-suicidio non sono state ancora chiarite: le indagini avviate dagli investigatori sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica e comprendere le cause che hanno portato a questa tragedia familiare. Alcune ipotesi ritornano sulle possibili tensioni nei rapporti di coppia o difficoltà personali, ma la famiglia era considerata parte di una comunità tranquilla e non aveva mai dato segnali di problemi. Mai pervenuti, pare, alla conoscenza diretta dei servizi sociali dell’amministrazione comunale o delle autorità di polizia del posto.
Torna alle notizie in home