Attualità

I 9 principi dell’Iran sulla scena dei colloqui sul nucleare

di Angelo Vitale -


A Roma “l’Iran non è venuto per arrendersi, ma per raggiungere un accordo equilibrato” sul programma nucleare di Teheran. Lo ha scritto su X il consigliere della Guida suprema dell’Iran l’Ayatollah Ali Khamenei, Ali Shamkhani. “I negoziatori iraniani si sono recati a Roma con pieni poteri- ha fatto sapere dichiarato Shamkhani -. Il team negoziale mira a raggiungere un accordo globale basato su nove principi: serietà, fornitura di garanzie, revoca delle sanzioni, abbandono del modello Libia-Emirati Arabi Uniti, prevenzione delle minacce, accelerazione dei negoziati, prevenzione dei facinorosi (come Israele) e promozione degli investimenti”.

Evidenti da tempo i punti chiave che l’Iran considera imprescindibili. Insiste sul diritto inalienabile all’arricchimento dell’uranio, definito come un “diritto non negoziabile” per il Paese e per la revoca delle sanzioni economiche internazionali, chiedendo garanzie concrete da parte degli Stati Uniti in tal senso. Rifiuta il linguaggio della forza e minaccia di reagire se provocato, sottolineando la necessità di un dialogo basato sul rispetto reciproco e senza coercizioni. Vede, insomma, i colloqui come un segno di forza iraniana e non di debolezza, con l’obiettivo di costruire un quadro negoziale chiaro e che proceda fase per fase. Significativo, ad esempio, che mantenga una cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica pur osservando limitazioni sulle ispezioni, riflettendo una posizione rigida ma insieme collaborativa.

La mediazione dell’Oman è considerata importante per facilitare il dialogo tra le parti – ieri veniva ribadita l’ufficialità del ruolo di questo Paese pur nella circostanza di colloqui ospitati in Italia – e, allo stesso tempo, continua ad essere perseguita la ricerca del sostegno di potenze come Russia e Cina per rafforzare la propria posizione.

L’insistenza iraniana da tempo affermata sul diritto inalienabile all’arricchimento dell’uranio e sulla revoca completa delle sanzioni economiche, pur se non espressamente citata in questi principi diffusi oggi, sembra porre una base rigida che potrebbe limitare la flessibilità negoziale degli Stati Uniti, rendendo più difficile raggiungere un compromesso rapido o parziale.


Torna alle notizie in home