Gli Usa in lotta contro la banda Tren de Aragua, la Corte Suprema stoppa le espulsioni di Trump
Uno dei detenuti venezuelani arrivati dagli Usa nelle carceri di El Salvador
La Corte Suprema – con il voto contrario di due giudici conservatori, Clarence Thomas e Samuel Alito – ha intimato all’amministrazione Trump di non prendere alcuna misura per espellere i presunti membri della banda criminale venezuelana Tren de Aragua attualmente detenuti in Texas. La Corte Suprema non ha quindi accolto né respinto la richiesta presentata dagli avvocati dei detenuti, ma ha di fatto sospeso il caso. “Il governo è tenuto a non espellere alcun membro della presunta classe di detenuti dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa Corte”, si legge nell’ordinanza. Ieri pomeriggio un autobus si era recato presso il centro di detenzione Bluebonnet di Anson in Texas dove sono detenuti gli uomini per avviare il loro trasporto nelle basi da cui partono i carghi aerei verso El Salvador.
L’amministrazione Trump sta cercando di espellerli in base a una legge risalente al tempo di guerra chiamata Alien Enemies Act per farli arrivare in una prigione di El Salvador. L’Alien Enemies Act è una legge del 1798, parte degli Alien and Sedition Acts, che conferisce al presidente il potere di detenere, deportare o limitare i movimenti di cittadini stranieri appartenenti a nazioni nemiche durante periodi di guerra dichiarata o in caso di invasione o incursione predatoria. Rimasta in vigore a differenza delle altre leggi del pacchetto, è ancora oggi parte del codice legislativo statunitense ed è il grimaldello giudiziario che Trump sta provando ad utilizzare, con una forzatura giuridica ad una situazione nei fatti conclamata di infiltrazione della banda venezuelana negli Stati Uniti a partire almeno dal 2020. Una legge chiacchierata fin dalla Prima e Seconda guerra Mondiale dopo l’internamento di tedeschi, giapponesi e italiani. Ora, al centro di nuove polemiche dopo la stretta che l’America, fin dal 2024 durante la fine dell’amministrazione Biden, ha voluto dare al contrasto di questa banda nata venti anni nell’Aragua, regione centro-settentrionale del Venezuela dove un gruppo di operai non pagati dallo Stato per la costruzione di una ferrovia, poi mai terminata, si costituirono in un sindacato criminale che cominciò a taglieggiare fornitori e lavoratori, fino ad arrivare nel 2024 a contare circa 5mila membri dopo essere cresciuto alimentando, dentro e fuori del Paese, il traffico di droga e di esseri umani e altre attività criminali.
La banda Tren de Aragua oggi è considerata transnazionale con addentellati in Perù, Cile, Brasile, Bolivia e Stati Uniti, qui favorita negli ultimi cinque anni dal picco di migranti che attraversavano il confine dal Messico provenendo dal Venezuela. Nel febbraio di quest’anno tre membri della banda sono stati arrestati in Texas, a Dallas e Farmers Branch, con l’accusa di omicidio e rapimento aggravato, un quarto membro è ancora latitante. All’inizio di aprile più di 40 persone sono state arrestate in un’operazione a Hays County, sempre in Texas, in un’indagine legata alla banda, non sono stati forniti dettagli precisi sulle accuse, ma sono stati sequestrati narcotici. Nel marzo scorso gli Stati Uniti hanno deportato oltre 230 presunti membri della banda in El Salvador, superando un precedente blocco giudiziario.
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