Cronaca

Jihad e immigrazione clandestina: terrorista dell’Isis fermato in Calabria

di Giovanni Vasso -

L'operazione Digos dello scorso settembre


Un presunto terrorista dell’Isis è stato arrestato in Calabria. Il fermo è scattato questa mattina, l’operazione è stata condotta dal personale della sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Catanzaro, unitamente a personale della Digos di Cosenza e della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, coordinata dai magistrati della Procura di Catanzaro. In manette un tunisino residente a Cosenza. L’uomo, che si professava salafita-takfira, risultava, secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, già ricercato nel suo Paese per il suo presunto coinvolgimento in attività terroristiche. La presenza in Italia dell’uomo lascerebbe intendere la volontà di compiere atti terroristici, in chiave futura, anche in Italia. Stando alle risultanze dell’indagine, l’uomo avrebbe preso parte a una struttura criminale ritenuta idonea a compiere atti di natura terroristica. L’attività principale, fino a questo momento, era quella di proselitismo indottrinamento. Con l’obiettivo di arruolare futuri martiri dell’Islam disposti a tutto e, in prima battuta, a sottoporsi ad addestramenti militari. L’arsenale ideologico in mano al presunto membro dell’Isis in Calabria era ricco: dai manuali di guerra fino ai video di attentati e ai molti files digitali inneggianti alla Jihad. Ma non è tutto perché tra le attività imputate all’uomo, e all’organizzazione, ci sarebbe stata quella della gestione di un vero e proprio flusso migratorio clandestino, dalla Tunisia all’Italia. Una rete che si sarebbe occupata di tutto: dal trasporto materiale delle persone fino alla fornitura di documenti, rigorosamente falsi, per garantirne la permanenza. L’inchiesta, adesso, continua per fare piena luce attorno alla cellula italiana, e in particolare calabrese, del sedicente califfato islamico e ai loro obiettivi, in Italia e in Europa. Non è la prima volta che un presunto esponente Isis viene pizzicato in Italia a tentare di irretire nuove leve disposte a tutto per il califfato. Poco più di un anno fa un “ideologo” dell’islam radicale, accusato di aver tradotto in italiano i manuali dell’indottrinamento, fu scoperto e arrestato a Torino.


Torna alle notizie in home