Incroci pericolosi a Parigi. Gli Usa provano a spegnere i fuochi
Gli Stati Uniti hanno votato contro una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che condanna l’aggressione russa contro l’Ucraina. La A/79/L/75, presentata su iniziativa di Lussemburgo e Lituania, è stata sostenuta da 105 paesi durante la riunione dell’Assemblea generale.
Nel suo discorso durante la discussione, l’ambasciatore statunitense all’ONU Jonathan Shrier ha affermato che “ripete affermazioni sulla guerra tra Russia e Ucraina che gli Stati Uniti ritengono inutili per promuovere la causa della pace”.
Doppi standard nel mirino degli Usa. “Questo testo, ha aggiunto Shrier nel passaggio finale del suo intervento, fa frequenti riferimenti al rispetto della democrazia e dei principi democratici. È importante non solo parlare di valori democratici, ma anche viverli. Alcuni Stati membri che sostengono questo testo hanno represso partiti politici con cui non sono d’accordo al loro interno. Queste divergenze ideologiche dovrebbero essere decise alle urne, non in tribunale. L’esclusione delle persone dal processo politico è particolarmente preoccupante, data l’aggressiva e corrotta ‘guerra legale’ condotta contro il presidente Trump negli Stati Uniti. Una simile guerra legale non ha posto nelle nostre società. Sosteniamo il diritto di tutti a esprimere le proprie opinioni nella sfera pubblica”.
Eliseo crocevia di incontri. Nel pomeriggio di ieri, oltre al presidente francese Emmanuel Macron, al segretario di Stato americano Marco Rubio e all’inviato di Trump Steve Witkoff erano presenti anche il capo di gabinetto di Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, quello della Difesa, Roustem Umerov, e i consiglieri per la sicurezza nazionale di Regno Unito e Germania.
Le consultazioni francesi non sono piaciute a Dmitry Medvedev. “Apparentemente il vertice della cricca fascista dell’Ucraina è arrivato a Parigi per colloqui con Regno Unito, Germania e Francia su quante bare saranno pronti ad accettare dopo lo schieramento di truppe della ‘coalizione dei volenterosi’”, ha commentato su X il numero due del Consiglio di Sicurezza nazionale russo.
L’inviato economico di Vladimir Putin, Kirill Dmitriev, ha accusato “molti Paesi” di cercare di “disturbare” il dialogo bilaterale tra Mosca e Washington. Secondo Dmitriev, “ci sono molte persone, strutture e Paesi che cercano di disturbare il nostro dialogo con gli Stati Uniti con continui attacchi e costante disinformazione”.
Contro Berlino si è scagliata, invece, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. L’uso di missili Taurus per colpire infrastrutture critiche russe, ha avvertito Zakharova, sarebbe considerato una partecipazione diretta della Germania al conflitto ucraino. Il prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz si è detto favorevole a fornire all’Ucraina i missili da crociera di fabbricazione tedesca, superando la linea rossa di Scholz.
Il ministero della Difesa russo ha incolpato l’Ucraina di aver effettuato 10 attacchi alle sue infrastrutture energetiche, violando la moratoria promossa dagli Stati Uniti. Le due parti stanno denunciando ripetute e reciproche violazioni della pausa da quando è stata concordata il mese scorso.
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